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 2022  giugno 04 Sabato calendario

Ecco Gianmarco Pozzecco, nuovo ct dell’Italbasket

S gorgano lacrime, dopo neanche cinque minuti del suo «funerale da giocatore», dagli occhi di Gianmarco Pozzecco. «In pochi hanno sofferto per la maglia azzurra come me: le esclusioni da due competizioni, come gli Europei d’oro del 1999 e quelli di bronzo nel 2003, mi hanno segnato», spiega il ventiduesimo ct dell’Italbasket, durante la sua pubblica iniziazione in un albergo milanese, dopo aver ricevuto l’assist di un bicchiere d’acqua dal presidente federale Gianni Petrucci. «Ai tempi dicevo, scherzando, che tifavo contro, in realtà tifavo contro la mia sofferenza. Quelle sofferenze mi hanno legato ancora di più all’azzurro: nessuno ha goduto più di me per l’argento olimpico ad Atene 2004 dopo un vissuto così rocambolesco. Quindi so che allenare la Nazionale sarà un qualcosa di estremamente diverso e entusiasmante, così come che avrò responsabilità enormi». Per due anni, inaugurando un biennio che nei sogni della Federbasket si dovrebbe colorare di un azzurro speranza negli Europei distanti 90 giorni esatti, nei Mondiali del 2023 e nelle Olimpiadi parigine del 2024, «Pozzecco sarà l’emblema del movimento», sintetizza Petrucci, sicuro di aver compiuto «la scelta ideale» e azzardando un possibile parallelo con Roberto Mancini nel calcio, altro singolare esemplare di giocatore sofferente in azzurro. «Il mio incarico – spiega “Poz” – sarà full time. L’obiettivo non è solo far tornare a vincere la Nazionale, ma anche far crescere l’intero movimento. Mi adopererò quotidianamente per far ritrovare alla pallacanestro quella visibilità che non ha perso, ma negli ultimi tempi ha un po’ smarrito». Per riuscirci, subito aver completato l’apprendistato da vice di Messina («Ettore è il migliore del mondo, grazie a lui il mio bagaglio da coach non entra più in macchina») all’Olimpia Milano con le finali scudetto, il successore di Sacchetti («Ci siamo sentiti, Meo – che andrà a Cremona- è uno dei più grandi personaggi di tutto lo sport italiano») ha una ricetta: «Voglio una Nazionale che sia una famiglia. Mi piacerebbe creare un gruppo in cui tutti, a seconda delle finestre nelle varie competizioni, comprendano che potranno essere a volte protagonisti e altre esclusi. Ho detto a Melli che lo avrei confermato come capitano e lui, molto spontaneamente, mi ha detto “No, deve farlo Datome”. Un gesto, per come la vedo io, molto importante. Richiamare Hackett e Belinelli? Ci dovrò parlare, ma Marco è un mio amico e Daniel dice sempre che ero il suo idolo. Il mio senso di responsabilità nelle convocazioni sarà talmente studiato che avrò poco margine d’errore». Prima riunione vera e propria di famiglia azzurra, dopo le amichevoli e le due gare di qualificazione ai Mondiali (la prima con l’Olanda il 4 luglio), a EuroBasket 2022: «A me non piace partire da sfavorito e non esiste sport che sia divertente quando si perde. Quindi andiamo lì a divertirci, giocando anche la prima fase a Milano». La famiglia dell’ItalBasket di Pozzecco promette di essere allargata e felice: «Procida e Spagnolo potrebbero giocare anche con l’Under 23. Voglio abbattere le barriere: la Nazionale è solo una». Musica per le orecchie della filiera degli altri tecnici federali Ramondino (Sperimentale Under 23), Magro (Under 20), Capobianco (Under 18), Mangone (Under 16) e Nocera (Under 15): da oggi dovranno pensare tutti con una testa sola. Quella del Poz.