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 2022  giugno 04 Sabato calendario

In Giappone il cibo è aumentato del 113%

Fiammata dei prezzi in Giappone per 10 mila prodotti alimentari: +13% in media a giugno, con l’impennata del 17,3% ad aprile per il grano importato. Inoltre, da luglio, per alcolici e bevande si dovrà pagare il 15% in più; gli alimenti trasformati (40% del paniere) rincareranno in media del 14%, i dolci del 12%, i condimenti dell’11% e il pane del 9%. E non è finita. I prezzi potrebbero subire un’ulteriore revisione al rialzo entro la fine dell’anno, con un ritmo ravvicinato mai registrato prima e che alimenta i timori di stagflazione nell’Arcipelago.
È il risultato del sondaggio della società di consulenza specializzata in ricerche sul credito e di mercato, Teikoku Databank Ltd, che possiede il più grande database aziendale del Giappone. L’inchiesta ha evidenziato che l’incremento medio quest’anno sarà all’incirca del 13% per effetto dell’aumento del costo delle materie prime e per il rapido deprezzamento dello yen che rende più cari i prodotti importati e spinge al rialzo i costi di produzione.
In dettaglio, il sondaggio, riportato dal quotidiano online Japan Today, ha rivelato che a giugno sono rincarati 6.285 prodotti e altri 4.500 lo saranno da luglio in poi. Sotto la lente sono finiti 105 maggiori produttori nipponici del settore alimentare che hanno ammesso di stare vendendo i propri prodotti a prezzi più alti: una necessità, hanno spiegato, dovuta alla lievitazione del costo delle materie prime, dai cereali al greggio, causata dalla pandemia, prima, e poi dalla situazione che si è creata sui mercati dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.