Il Messaggero, 4 giugno 2022
Giubileo, niente riflettori per Meghan, fischi per Boris
Meghan, la duchessa di Sussex, tornerà a Los Angeles un po’ delusa di come sono andate le cose nel suo ritorno a Londra per il Giubileo della Regina. L’intesa era che lei e Harry restassero un po’ in disparte, ma forse sperava che i riflettori l’avrebbero illuminata almeno un poco. Invece niente. Il primo giorno l’hanno tenuta lontana dalle finestre davanti alle quali si svolgeva la parata militare, e c’è voluto il teleobiettivo di un fotografo per scoprire che era lì anche lei. Kate, la cognata con la quale ha litigato nel 2018, l’ha appena degnata di un freddo sorriso, ma di nessuna foto insieme. Disperata, Meghan è arrivata ad abbassare il finestrino dell’Audi che riportava lei e Harry a Frogmore cottage per farsi vedere dalla gente, e comparire almeno in qualche social.
Peggio ancora è andata ieri mattina nella cattedrale di St Paul, dove si è celebrata la messa di ringraziamento alla quale avrebbe dovuto partecipare anche Elisabetta, impedita dai malanni della sua età e dalle fatiche. Gli applausi che hanno accolto i Sussex sulle scale della basilica promettevano bene e coprivano i pochi fischi, ma la collocazione loro riservata nella navata è stata umiliante. Meghan, che aveva lasciato con Harry la Royal Family perché non sopportava di dover sempre cedere il passo a William e Kate, si è ritrovata seduta molto lontano dai membri più importanti della famiglia, addirittura nella navata opposta, in seconda fila dietro ai duchi di Gloucester e al duca di Kent, di fianco a Lady Sarah Chatto e al marito Daniel. All’uscita dopo la cerimonia, ha dovuto aspettare che Carlo, Camilla, William e Kate se ne andassero per primi e non ha avuto modo neppure di incrociare i loro sguardi. Sulla scalinata nuovi applausi e pochi fischi, con Harry che teneva stretta la mano della moglie e aveva l’aria di dirle: «Vieni, ti porto via di qui». Fischi, tanti, per il premier Boris Johnson, accompagnato dalla moglie Carrie: lo scandalo Partygate è ancora ben presente nella memoria collettiva.
OFFESI O SNOBBATI?
Se ne sono tornati subito a Frogmore Cottage, senza partecipare al ricevimento alla Guildhall offerto dal Lord Major di Londra, e forse non erano stati neppure invitati. Trattati come due spettatori, Harry e Meghan sono usciti di scena malamente. Lei ha perso anche il confronto di eleganza con Kate, che vestiva un sobrio abito color limone di Emilia Wickstead, un delizioso cappello in tinta di Philip Treacy e décolletées italiane di Gianvito Rossi. Meghan aveva scelto invece dalla collezione primavera estate di Dior Haute Couture un abito con scollo a barca, ed è stata criticata per le dimensioni esagerate del cappello disegnato da Stephen Jones e per il soprabito alla Humphrey Bogart, che tra l’altro le cadeva male sulla schiena.
MOGLI E MARITI
Meghan e Kate hanno litigato quattro anni fa alla vigilia del matrimonio dei Sussex, per una questione riguardante l’opportunità o meno che le damigelle della sposa, tra le quali c’era anche la figlia di Kate, Charlotte, portassero le calze. Una stupidaggine, che però è degenerata al punto che la duchessa di Cambridge è scoppiata in lacrime. Quando litigano le mogli spesso poi litigano anche i mariti e William sicuramente non perdona a Meghan la trasformazione che ha operato sul fratello: prima di conoscerla era il principe più popolare e allegro del mondo, ora è un musone rancoroso e sempre scontento di come vanno le cose.
La pace tra le cognate sembra impossibile, quella tra i fratelli è molto difficile. Elisabetta fa quello che può: giovedì ha invitato i Sussex a pranzo, alla presenza, si dice, di altri familiari. Le hanno presentato per la prima volta Lilibet, la bambina che oggi compie un anno e che porta lo stesso nome che aveva lei da piccola. Oggi forse sarà battezzata al castello di Windsor e la Regina vorrà esserci. Doveva andare al Derby di Epsom, l’appuntamento che non manca mai, ma stavolta ci sono cose più importanti persino dei cavalli.