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 2022  giugno 04 Sabato calendario

75 euro per lettino e ombrellone

La più cara è Alassio, in Liguria. E per paradosso è una delle poche, se non l’unica, dove i prezzi quest’anno non sono aumentati. Perché per rilassarsi in spiaggia, sdraiati sul lettino sotto il fresco di un ombrellone vicino alla battigia, per la prima settimana di agosto, si spendevano già 380 euro. Sfogliando i listini degli stabilimenti il prezzo giornaliero per due adulti arriva fino a 75 euro. «Cerchiamo di resistere, senza aumenti», conferma Emanuele Schivo, presidente dell’associazione Bagni Marini.
La località meno cara, invece, è Policoro, sulla stretta costa della Basilicata, dove per una settimana di mare, stessa posizione privilegiata e stessi servizi, il costo è di 98 euro.
A stilare una classifica di 10 località balneari italiane dopo aver visitato 227 stabilimenti ci ha pensato Altroconsumo. Alla lista abbiamo poi aggiunto quanto raccolto nel viaggio diRepubblicasu e giù per l’Italia, consultando offerte e prezzi in tutte le regioni che affacciano sul mare.
Ecco allora che nella top five delle mete più costose, dopo Alassio, troviamo Gallipoli in Salento, l’isola di Ischia al largo della Campania, la radical chic Ultima spiaggia di Capalbio in Toscana, la Cinta di San Teodoro in Sardegna. Mentre tra le più economiche, poco sopra Policoro, ci sono Rimini, Senigallia nelle Marche, Santa Severa sul litorale romano e Termoli in Molise.
Ma ovunque, da Sud a Nord, isole comprese, sarà un’estate di spiagge d’oro. E non per il colore della sabbia. Per Altroconsumo «il posto al mare era aumentato del 17% in tre anni; post Covid il balzo è stato del 10% in 12 mesi».
Più contenuto l’aumento previsto da Federconsumatori: attorno al 5% quello medio, con picchi del 12-13%. Il listino pubblicato dall’Osservatorio nazionale che si riferisce a lidi non di lusso parla chiaro: per un ombrellone lo scorso annosi pagavano 10,60 euro in media, quest’anno 11; per la sdraio 5,50 euro nel 2021 e ora 6; per il pattino si è passati da 8,90 a 10 euro; i lettini stanno a 14 euro. Sono cresciuti pure i prezzi dell’abbonamento giornaliero, richiesti più di prima causa ristrettezze economiche delle famiglie. Meno in voga, invece, gli abbonamenti stagionali e mensili. Tra i nuovi servizi crescono anche i costi per tende e gazebo vista onde.
Una situazione «inevitabile» secondo Mauro Della Valle, presidente nazionale dell’associazione nazionale Confimprese demania-li: «La materia prima per gli stabilimenti è l’energia elettrica, aumentata del 30-40%». Paolo Rinaldini, presidente della cooperativa bagnini di Bellaria (Rimini), aggiunge: «Per noi i costi sono andati alle stelle: dall’alluminio dei lettini fino alla benzina per trasportare l’attrezzatura. Non credo però che gli aumenti facciano passare a qualcuno la voglia di mare». Sulla stessa linea Romano Montagnoli, presidente marchigiano del Sindacato italiano balneari che imputa i rincari a quelli «dei canoni, all’aumento dell’inflazione, al balzo dei costi dell’energia». «Del tutto ingiustificati», invece, i segni più sui listini per Michele Carrus, presidente di Federconsumatori: «È vero che anche i gestori dovranno sostenere maggiori costi, ma è altrettanto vero che, quella alle porte, sarà una stagione balneare segnata da minori restrizioni e misure di contenimento, che consentirà ai lidi di avere più clientela e di lavorare a pieno regime, rispettando alcune regole». Gli ombrelloni infatti potranno tornare vicini (7,5 i metri quadrati a piazzola anziché 10) e le sdraio pure, senza più obbligo del metro di distanza. Ma non si guadagna solo al caro-ombrellone. I ritocchi sono apparsi anche sulla lavagnetta del bar. In riviera romagnola come sul litorale laziale le insalate, i panini, i caffè, l’acqua e persino i gelati costeranno qualche centesimo in più.