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 2022  giugno 04 Sabato calendario

L’arsenale del deputato Steube

 Il muro repubblicano sulle armi passa anche dal salotto del deputato Greg Steube, super trumpiano della Florida. Ieri si è collegato online da casa per partecipare a un’audizione sul controllo delle armi, convocata dalla Commissione Affari giudiziari della Camera. Più che un intervento politico è stata una performance. Ha mostrato ai colleghi quattro pistole, una dopo l’altra. «Ecco, questa è una Glock 19, la più venduta negli Stati Uniti. Ha un caricatore con 15 proiettili. Stando alla legge proposta dai democratici, questa arma verrebbe messa al bando». E ancora: «Adesso state vedendo una Sig Sauer P226. Si usa con un caricatore da 21 proiettili, che, stando alla legge, diventerebbe illegale. Potrei usare un caricatore da 12 colpi, ma come potete vedere non ci entra». E così via, fino all’ultima, la preferita: «Questa la porto con me ogni giorno per proteggere me stesso, mia moglie e la mia famiglia. È una Xl Sig Sauer P365. Richiede un caricatore da 15 proiettili. Con la vostra legge, sarebbe anche questa fuorilegge».
Si sente una voce fuori campo: proviene dall’aula. È la deputata democratica Sheila Jackson Lee del Texas: «Spero che quelle armi non siano cariche». Steube si ferma e replica seccato: «Qui sono a casa mia e faccio quello che voglio».
Il siparietto, in realtà, mostra quanto sia ampia e probabilmente incolmabile la distanza tra i due schieramenti, le due culture che si stanno scontrando negli Stati Uniti.
Arsenale
Steube ha sfoggiato le sue armi personali: sarebbero illegali con una nuova legge
La Casa Bianca si accontenterebbe anche di un compromesso al ribasso. Biden, in fondo, non ha voluto aggredire, né «esprimere disprezzo» per «tutti coloro che possiedono legittimamente un’arma». Ma le parole, l’atteggiamento del deputato Steube anticipano quello che succederà nei prossimi giorni al Congresso. La gran parte dei repubblicani sempre pronta a respingere anche l’ultimo appello del presidente. Molti di loro seguiranno la spinta di Donald Trump che, venerdì 27 maggio, solo tre giorni dopo la strage di Uvalde, ha tenuto un discorso molto aggressivo a Houston, nella Convention della Nra, la «National Rifle Association», la lobby dei costruttori e dei possessori di armi. L’ex presidente ha respinto ogni possibile restrizione e ha, invece, proposto di piazzare presidi armati davanti a scuole, chiese, supermercati.
Ora resta da verificare se almeno dieci senatori repubblicani si muoveranno in autonomia e faranno da sponda a Biden. Altrimenti, come ha osservato lo stesso presidente, la parola passerà agli elettori chiamati a rinnovare la Camera e un terzo del Senato a novembre.