Corriere della Sera, 4 giugno 2022
Gli oligarchi sanzionati sono 1.158
BRUXELLES Il sesto pacchetto di sanzioni Ue contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina ieri è entrato in vigore. Dopo un lungo negoziato durato quasi un mese i Paesi Ue hanno concordato un embargo graduale sul petrolio russo che raggiunge l’Europa via mare e hanno esentato il greggio che arriva via oleodotto. Tre nuove banche russe sono state scollegate dal sistema internazionale di pagamenti Swift. È stata allungata la blacklist dei sanzionati. Le misure restrittive dell’Ue ora si applicano a un totale di 1.158 persone e 98 entità: congelamento dei beni, divieto di finanziamento e per le persone fisiche anche di ingresso nell’Ue.
Nell’elenco sono state aggiunte 65 persone, tra cui il personale militare che ha compiuto i massacri a Bucha e Mariupol. Tra i nomi ci sono il colonnello Azatbek Omurbekov, soprannominato il «Macellaio di Bucha» e il colonnello generale Mikhail Mizintsev, chiamato il «Macellaio di Mariupol», come spiega in una nota il Consiglio Ue. Ma anche chi ha partecipato alla creazione del cosiddetto Comitato di salvezza per la pace e l’ordine nel marzo 2022, organo di collaborazione con l’occupazione russa nell’oblast di Kherson. Sono stati sanzionati politici, propagandisti, imprenditori di spicco e familiari di oligarchi: i figli e la moglie di Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, e il figlio di Yevgeny Prigozhin, il famoso «cuoco di Putin» delle fabbriche di troll e del gruppo Wagner. Anche l’ex ginnasta e membro della Duma Alina Kabaeva, presunta compagna del presidente Putin. È stato invece tolto dalla blacklist il patriarca Kirill (l’Ungheria aveva minacciato di mettere il veto sul pacchetto). Le 18 entità sanzionate sostengono in vario modo l’esercito russo.
«Manterremo la pressione», ha twittato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ieri era in visita all’Eliseo. E ha proseguito: «L’Europa sosterrà l’Ucraina per tutto il tempo necessario, con tutti gli aiuti finanziari, tecnici e umanitari possibili. Li aiuteremo a ricostruire, riformare e modernizzare». Delle esportazioni russe di petrolio, l’Ue rappresenta il 40%: nel 2021, l’Europa ha importato da Mosa greggio per 48 miliardi di euro e prodotti raffinati per 23 miliardi. Entro fine anno l’Ue bloccherà l’import di circa il 92% del petrolio russo. Un colpo rilevante all’economia di Mosca, come ha sottolineato il commissario Ue Paolo Gentiloni al Festiva dell’Economia di Torino: «Attraverso le sanzioni stiamo costruendo le basi per un isolamento economico micidiale della Russia». Entro sei mesi entrerà in vigore l’embargo al greggio che arriva via mare ed entro otto mesi ai prodotti raffinati. Sono state previste deroghe per Bulgaria e Croazia. Sarà esentato il petrolio dell’oleodotto Druzhba che con il ramo nord alimenta Polonia e Germania, con quello sud Ungheria e Repubblica Ceca. Tuttavia Varsavia e Berlino hanno preso l’impegno politico a chiudere i rubinetti entro sei mesi. La durata dell’esenzione dell’oleodotto sarà ridiscussa dai leader Ue.
Per rendere più difficile alla Russia esportare via mare il petrolio, dopo un periodo di transizione di sei mesi gli operatori Ue non potranno assicurare né finanziare il trasporto, specie marittimo, di greggio a Paesi terzi.
Vengono disconnesse dal sistema internazionale di pagamenti Swift Sberbank, la prima banca russa con il 32,6% del totale attivo, e altre due banche più piccole ma pur sempre tra le prime dieci, la Moscow Credit Bank e la Russian Agricultural Bank, e una banca bielorussa, la Belinvest Bank, il terzo istituto di di Minsk per totale attivo. Viene esteso il divieto di export su prodotti chimici e hi tech. Vengono sospesi i servizi di altri tre media russi.