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 2022  giugno 02 Giovedì calendario

Il nuovo Milan di Gerry Cardinale

È arrivato di mattina presto, tempo di far partire il comunicato che ufficializzava il passaggio di proprietà del Milan da Elliott al fondo da lui creato nel 2014, RedBird, per 1,2 miliardi di euro, stringere mani, prendere le prime misure con il calcio italiano (ha visto anche De Siervo, l’ad della Lega di A), fare foto con i dirigenti (che resteranno, per il momento, dall’ad Gazidis al presidente Scaroni al direttore tecnico Maldini), ed era già pronto per lanciare la frase slogan del nuovo corso: «Odio perdere. Sono un vincente, come voi».
Quello che hanno capito i tifosi del Milan di Gerry Cardinale, il nuovo proprietario del club, è che è un finanziere molto diverso da Paul e Gordon Singer, i proprietari del fondo Elliott, riservatissimi: i tanti investimenti nell’entertainment gli hanno fatto assorbire un po’ di quel mondo. Un approccio decisamente caldo («Una vergogna che non parli italiano, ma mia mamma mi ha spiegato che i miei nonni nel ’900 per integrarsi in America dovevano parlare solo inglese»), lo stesso che ha scelto quando è andato in piazza mischiato tra i tifosi a festeggiare lo scudetto, un’esperienza che ricorda in tutti i discorsi del primo giorno: «Ho avuto il privilegio di vivere i festeggiamenti con un’anima da tifoso, partecipando senza essere riconosciuto. Posso dirvi che è stato uno spettacolo straordinario! Ho vissuto le World Series, i Super Bowls, l’Nba, ma nulla mi ha dato l’emozione, l’entusiamo, l’eccitazione, che mi ha dato quella domenica. Forse perché c’è questo rapporto con la tifoseria molto particolare, un rapporto che in America non è sentito con la stessa emozione».
Ma sono sfumature: Cardinale, che si fermerà a Milano fino a domani, parlerà un po’ di più con i media (ma mantiene più protetta possibile la sua privacy, non è chiaro neanche quando sia nato: pare abbia 54-55 anni), ma per il resto sono molto di più i tratti comuni con Elliott e i Singer.
L’italiano e la vittoria
Sto studiando e imparando l’italiano.
Una vergogna non saperlo, ma mamma mi ha raccontato che i nonni per integrarsi velocemente dovevano parlare l’inglese. Nello sport è cambiato tutto rispetto a 25 anni fa quando iniziai: molti gli interessi coinvolti, ma non può cambiare per me la determinazione nel cercare la vittoria
La parola chiave del primo giorno è infatti continuità: Elliott resta nel Milan con una quota di minoranza che sarà resa nota al momento del closing (quando cioè passeranno di mano le quote, a settembre), e dovrebbe essere del 25-30%, secondo alcune indiscrezioni ha anche finanziato l’operazione di RedBird con 600 milioni, ma soprattutto ne condivide «visione», «traguardi, continuità di intenti e solidità finanziaria», come ha scritto nel comunicato e come ha spiegato Giorgio Furlani, manager portfolio di Elliott nel cda del Milan (dove resterà): «C’è grande gioia per aver contribuito a portare lo scudetto al Milan, l’orgoglio per aver risanato e rilanciato il club. Noi siamo arrivati come Elliott fino a qua. Sono convinto che stiamo passando il testimone alla proprietà migliore che il Milan possa avere e questo lo dico come tifoso».
Quindi continuità sul modo di gestire la società (sostenibilità, attenzione ai conti, il Milan chiuderà il bilancio con un -50 milioni) e continuità sul mercato, con in primis la ricerca di giovani talenti da lanciare e da far valorizzare. «Quando ho iniziato io nel mondo dello sport, venticinque anni fa, era tutto diverso – ha continuato Cardinale —, oggi sono molti gli interessi coinvolti, il business, il capitale, quindi c’è un impegno anche diverso, ma sempre con la stessa determinazione di vincere. Io odio perdere. Il ruolo che voglio avere è essere custode dei vostri successi e aggiungerne altri».
Cardinale ieri ha incontrato anche Paolo Maldini: il terremoto è alle spalle, le operazioni avviate saranno tutte confermate, il mercato sarà condiviso. A breve Maldini incontrerà Gazidis (che a sua volta resta almeno fino a novembre quando gli scade il contratto) per parlare del rinnovo. Dello stadio continuerà a occuparsi in prima persona Scaroni. Inizia il futuro, al momento assomiglia al presente. Quasi: «Ho già imparato le prime parole d’italiano: Forza Milan!».