ItaliaOggi, 2 giugno 2022
Il nuovo robot creato da Apple
Apple ricicla gli iPhone con un apposito robot che esiste soltanto in due esemplari al mondo, uno negli Stati Uniti e l’altro in Europa. Il robot si chiama Daisy ed è un braccio meccanico «intelligente» messo a punto dal gruppo tecnologico di Cupertino che smonta gli smartphone rotti e fuori uso, dall’iPhone 5 al 12, raccogliendo, in maniera separata, tutti i componenti, dalla plastica alle batterie, dai materiali elettronici ai sensori magnetici di movimento, fino alle viti, senza danneggiarli: tutto viene separato e smistato con l’obiettivo di riutilizzarli nella fabbricazione di nuovi dispositivi.
Una vera sfida dal momento che questi smartphone sono stati concepiti per non poter essere smontati. Daisy ne smonta uno ogni cinque minuti, e ne può trattare 1,2 milioni l’anno, pochi rispetto ai quasi 240 milioni di iPhone venduti nel 2021.
Daisy, con i suoi movimenti accurati è in grado di recuperare 14 elementi dagli iPhone smontati: acciaio, tungsteno, litio, plastica, alluminio, tantalio, oro, vetro, stagno, rame, terre rare, cobalto, zinco, carta, che altrimenti sarebbero andati perduti e i cui prezzi sono in costante aumento. Dunque, gli apparecchi elettronici usati sono una miniera di materie prime da riutilizzare senza consumarne di nuove, ma la loro dimensione, spesso inferiore a un centimetro, costituisce una delle principali difficoltà.
Al momento esistono solo due Daisy nel mondo, uno in Texas e l’altro in Europa, in Olanda, a Breda. Il costo non è stato comunicato, di certo qualche decina di milioni di euro, ma Apple ha fatto sapere di essere disponibile a dare gratuitamente le licenze alle imprese disposte a impegnarsi nel costruire e gestire altri Daisy.
Per Apple è un cambio di passo necessario, seppure ancora soltanto agli inizi, non solo per adeguarsi agli obiettivi globali di riduzione dell’inquinamento ambientale legati alla fabbricazione di telefonini e altri dispositivi mobili, la cui realizzazione è causa del 70% delle proprie emissioni di gas a effetto serra, ma anche, e soprattutto, in linea con le direttive che impongono ai produttori di telefoni e altri dispositivi di allungare la vita dei propri prodotti e di renderli riparabili e riciclabili.
Il riciclo è la pietra angolare dell’impegno di Apple per l’ambiente e che la vede determinata a raggiungere l’obiettivo prefissato di ridurre del 75% le emissioni di CO2 in rapporto al 2015. Ora è al 40%. Inoltre, la prossima sfida è quella di arrivare a fabbricare tutti i propri prodotti utilizzando esclusivamente materiali riciclati.