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 2022  giugno 02 Giovedì calendario

La Lega contro Luciana Littizzetto

La Lega contro Luciana Littizzetto. Ai parlamentari del Carroccio non è andato giù il monologo della comica di domenica sera a Che tempo che fa. Col suo umorismo, l’attrice torinese ha parlato del referendum del 12 giugno sulla giustizia. «Votare è bellissimo- ha detto durante la trasmissione di Fabio Fazio - però il 12 giugno pensavo di andare al mare». Un invito a disertare le urne, secondo i leghisti, che si sono spesi in prima persona per raccogliere le firme durante la campagna referendaria. E così ieri i sei parlamentari della Lega in commissione di Vigilanza Rai hanno presentato un’interrogazione «per chiedere conto ai vertici» della tv pubblica di quello che definiscono «un vero e proprio monologo contro i referendum sulla giustizia senza il benché minimo contraddittorio».
Poco importa, a quanto pare, che Littizzetto abbia concluso il suo intervento assicurando che «anche se ci saranno 40 gradi all’ombra io andrò a votare». Deve essere stata la premessa ad armare le truppe leghiste. «Chiedete a me e ad altri milioni di italiani di pronunciarci sul referendum. Non uno, ma cinque. A questo giro mi viene chiesto un parere su qualcosa che non so tanto bene. So a spanne, a grandi linee. Per chi ci avete preso, per 60 milioni di Giuliani Amati? Siamo forse dei Perry Mason? Pensate che la mattina sul water leggiamo il manuale di diritto costituzionale?».
Critico anche Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai: «Il monologo di Littizzetto è buona informazione da servizio pubblico? Che ne pensa l’Agcom?», domanda. Salvini parla di «censura» e attacca: «Proviamo a superare il bavaglio, l’indegna congiura del silenzio che la sinistra, Pd-Cinquestelle, e i loro agenti nelle redazioni televisive, radiofoniche e giornalistiche portano avanti».
A dieci giorni dalle urne, la Lega alza i toni. «Il referendum non esiste nell’informazione televisiva, c’è solo per parlarne male», dice il senatore Roberto Calderoli, che poi si rivolge a Littizzetto: «La devo ringraziare, perché perlomeno qualcuno ne ha parlato». L’ex ministro da stanotte è in sciopero della fame, «mi concederò tre caffè al giorno», per sensibilizzare i media a dare più spazio all’informazione sui referendum. Assieme al partito Radicale, Calderoli ha firmato una lettera inviata al presidente della Repubblica e ai presidenti delle Camere per lamentare il «bavaglio» messo ai referendari.
Nel 1991 fu Bettino Craxi a suggerire agli italiani di andare in spiaggia e disertare il referendum per l’abrogazione delle preferenze multiple. Lo ricorda il senatore leghista Alberto Bagnai: «Quando persone di statura politica più elevata rispetto a quella della dottoressa Littizzetto invitarono gli italiani ad andare al mare, le cose poi finirono in un altro modo». —