Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  maggio 31 Martedì calendario

Viaggi a sorpresa. La destinazione la si scopre in aeroporto

Partire guidati dalla Dea bendata? Si può ed è di gran moda. Soprattutto tra i ragazzi, il viaggio a sorpresa è l’ultima frontiera. Si moltiplicano i siti dedicati e il meccanismo è sempre simile: si sceglie aeroporto di partenza, data e durata del viaggio. Ma l’approdo è ignoto e lo si scopre qualche giorno prima. Di solito si può optare per delle “macro aree”, come l’Europa o il Mediterraneo, ed escludere delle mete in cui si è già stati. E un viaggio a sorpresa si può anche regalarlo.
In principio fu la Spagna: l’impressione è che i cugini iberici siano stati i primi a fiutare il trend. Se si leggono con attenzione i siti specializzati più popolari, come Waynabox, Flykube o Drumwit, si scopre che sono società spagnole. Ma anche l’Italia si muove. Una delle piattaforme nostrane è Toratora, che offre varie opzioni a sorpresa, con prezzi competitivi. Per tre giorni in Europa con destinazione segreta, il prezzo base è 179 euro a persona, volo più albergo. Ci sono le principali città: da Parigi a Berlino, da Lisbona ad Amsterdam. Se ne possono escludere al massimo tre, poi scatta un sovrapprezzo. Il sito ha un target che va dai 18 ai 35 anni e su Instagram può contare sul “sostegno” di giovani e popolari influencer come Giorgia Soleri e Camihawke. «La gran parte delle prenotazioni, circa il 70%, ci arriva da persone al di sotto dei 30 anni», spiega a Repubblica Francesco Simeone, giovane cofondatore e Ceo di Toratora. L’idea della startup Simeone l’ha sviluppata a Los Angeles. Tornato a Roma, nel 2018, con due soci ha fondato Toratora. Ora che il turismo è ripartito, la piattaforma vive una «crescita esponenziale. Già nel 2021 le prenotazioni solo aumentate del 300%. La differenza con gli spagnoli è che noi cerchiamo di dare un servizio più personalizzato, per esempio offrendo attività in loco, e di livello più alto».
Che il gioco del viaggio a sorpresa piaccia ai più giovani non stupisce, perché unisce il “brivido” dell’incognito con la possibilità di risparmiare. Per un pubblico di ragazzi – meno di 30 anni – è pensata anche UTravel, spinoff di Alpitour. Giovane è pure la co-fondatrice e responsabile operativa Carlotta Gaddo, che ha avuto l’idea appena approdata ad Alpitour dopo gli studi: «Era il 2018, io e il collega Gianluca Di Donato eravamo freschi di università – racconta a Repubblica – La fascia dei giovani sotto i 30 anni era forse la meno presidiata, così abbiamo pensato di usare le grandi disponibilità extra dell’azienda per proporle in modalità blind booking (“alla cieca”, ndr)». Un colosso come Alpitour, infatti, ha una mole di “invenduto” – voli e camere – che non può essere smaltita come i saldi in un negozio. Da qui l’idea: incrociare questa offerta con la domanda di viaggi economici dei ragazzi. La formula blind è dedicata in particolare agli studenti universitari. Qualche giorno prima si scopre la destinazione: a seconda della tipologia, si può finire in una capitale del Vecchio continente, su un isola del Mediterraneo o in mete più esotiche: per una settimana in Madagascar o a Zanzibar si parte da 869 euro. Con la ripresa del turismo, la domanda cresce: «Le prenotazioni per l’estate hanno numeri mai visti», racconta ancora Gaddo. Complici anche i social: 126 mila follower su Instagram e un gruppo privato su Facebook con oltre 12mila iscritti. Con una bussola, che spesso distingue le aziende italiane: «Offriamo sempre servizi di livello medio-alto, con hotel da 4 o 5 stelle. E riusciamo a farlo a prezzi competitivi proprio grazie alla formula a sorpresa».