Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  maggio 30 Lunedì calendario

Infermiere sotto la doccia spiate in ospedale. È successo a Empoli

Ci sarà anche un gruppo specializzato in reati informatici e sessuali ad indagare sulla microcamera inserita nelle docce degli spogliatoi femminili dell’ospedale di Empoli che potrebbe aver filmato un centinaio di infermiere e operatrici sanitarie. Ne faranno parte investigatori, tecnici e periti, che cercheranno di capire il livello di tecnologie utilizzate, dove sono state acquistate e soprattutto se sono stati registrati video e se questi filmati stanno già girando su Internet. L’ha deciso la procura di Firenze che da giorni indaga sul caso. L’ ipotesi più accreditata è che il «voyeur tecnologico» sia un dipendente dell’ospedale o un lavoratore di una ditta appaltatrice. Nell’ala dell’ospedale si accede solo con un badge e dunque è quasi impossibile che a piazzare la videocamera sia stata una persona esterna. Il badge però potrebbe essere stato clonato e si stanno facendo verifiche. La bonifica dei locali si è conclusa ma alcune lavoratrici hanno deciso di non utilizzare più le docce. «Non ci sentiamo sicure – spiegano —. È stato un oltraggio al nostro corpo, ci siamo sentite violentate». Ieri la sindaca di Empoli, Brenda Barnini, ha espresso alle infermiere solidarietà e sostegno. «Oltre a essere sconvolta come donna, sono anche indignata come sindaca – ha detto la prima cittadina —. Non tolleriamo più di essere considerate oggetto di possesso e chiediamo giustizia». Paola Galgani, segretaria generale della Cgil di Firenze, ha annunciato iniziative pubbliche ma anche eventuali azioni legali. «Queste lavoratrici sono state violate in un luogo dove si sentivano tranquille – commenta – e dopo ore ed ore di estenuante lavoro, con mascherine, tute. Una vergogna assoluta».