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 2022  maggio 29 Domenica calendario

Nelle officine russe mancano i pezzi

Una volta, quando c’era l’Urss, prima di lasciare l’auto al parcheggio bisognava togliere i tergicristalli e portarseli via, altrimenti una mano ignota li avrebbe smontati in pochi minuti: nei negozi erano introvabili, e il clima di neve e fango li consumava rapidamente. Un’abitudine dimenticata con l’arrivo del libero mercato e della possibilità di acquistare i pezzi di ricambio senza bisogno di commettere reati. Ma dalla società di assicurazioni statale Rosgosstrakh, monopolista del mercato, arriva l’allarme: le denunce di furti di componenti di auto sono aumentate del 47% dall’inizio dell’anno, con un’impennata vertiginosa a marzo e aprile. I ladri svitano e staccano tutto quello che si può svitare e staccare: specchietti, vetri, grate, fari e fanalini, ruote e dischi. Un fenomeno che il responsabile di Rosgosstrakh Aleksandr Kazimov non esita a connettere alla guerra in Ucraina: «Vediamo la conferma di un aumento della domanda sui pezzi di ricambio di seconda mano, dovuto all’aumento dei prezzi sulla componentistica e alla sua insufficiente presenza sul mercato», ha spiegato al Moscow Times.
Un linguaggio burocratico che nasconde una verità conosciuta in ogni officina e centro tecnico: a causa delle sanzioni, dell’inflazione e del boicottaggio di molti paesi produttori, in Russia oggi mancano paraurti, sospensioni, componenti elettroniche, ma anche filtri e candele. Un terzo delle officine non hanno più disponibilità sufficienti di pezzi di ricambio, e le scorte nei magazzini finiranno tra massimo quattro mesi. Cosa succederà dopo resta un mistero: molti marchi hanno lasciato il mercato russo, ma anche le auto dei produttori russi (o veicoli di marchi stranieri assemblati in Russia) montano numerose componenti di importazione. La prima conseguenza della sparizione dei pezzi di ricambio è stata l’ondata di furti, che secondo Kazimov non riguardano più soltanto i modelli prestigiosi e costosi, ma anche quelli destinati al mercato di massa. Per aiutare l’industria a sopravvivere, il governo russo ha esentato i produttori automobilistici nazionali dall’obbligo di montare’ABS, airbag e cinture retrattili, e ha autorizzato l’immatricolazione di vetture senza alcuno standard ambientale. Ma anche una Euro 0 – e d’ora in poi in Russia verranno prodotti solo questi dinosauri inquinanti – ha bisogno di candele, batterie e specchietti, che tornano a essere una merce rara e preziosa.