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 2022  maggio 29 Domenica calendario

La cittadina Usa dove i corpi sono cremati all’aria aperta

Mamma, è vero che devo morire?». Philip Incao aveva sei anni quando ha rivolto alla mamma la domanda che a tutti almeno una volta nella vita è balzata in mente. La risposta della madre fu lapidaria e diretta. «Sì». E cosa succede dopo la morte? La incalzò il bambino. «Nulla, muori e basta. Tutto qui». La risposta fu così insoddisfacente che Philip decise che la ricerca di una spiegazione doveva diventare il fulcro della sua esistenza.Così si è iscritto a medicina, si è specializzato in trattamenti olistici e si è affidato a studi esoterici seguendo Rudolf Steiner il quale sosteneva che il mondo spirituale si poteva esplorare con metodi scientifici. Decenni di ricerche e studi hanno alla fine portato il signor Incao a una decisione del tutto fuori dagli schemi: «Voglio che il mio corpo sia avvolto in un telo, posto su una pira e bruciato».Quando il 28 febbraio, all’età di 81 anni è morto per un cancro alla prostata, Incao aveva già predisposto ogni dettaglio del suo funerale. Si sarebbe svolto a Crestone, in Colorado, nell’unico spazio pubblico consentito per tenere funerali all’aperto e bruciare i corpi in un rito tanto antico quanto liberatorio, sosteneva l’uomo. I figli e la moglie avrebbero scortato il corpo avvolto in un lenzuolo, e quindi dopo averlo adagiato in cima a una catasta di legna, avrebbero acceso le fiamme.Crestone è l’unico posto nella Nazione dove ad ora è possibile una cremazione all’aperto, anche se c’è un progetto analogo in Maine. E il luogo non è casuale. La comunità si trova al centro di una zona mineraria e dista 350 chilometri da Denver. Nel Paese per decenni sono arrivate migliaia di persone provenienti da ogni parte del Paese e dall’estero, soprattutto da Oriente che hanno introdotto pratiche religiose e tradizioni lunghe secoli. Tanto che negli anni ’80 un magnate del petrolio decise di costruire proprio nei pressi della cittadina la «più grande comunità interreligiosa del Nord America». La sepoltura – era la tesi del dottor Incao – consente alle persone di mettere un distacco fra la vita e la morte, è un modo con cui gli americani allontanavano lo spettro della fine. La cremazione all’aria aperta porta con sé invece una consapevolezza della fine, è un cammino verso il distacco. Infatti, mentre le fiamme avvolgono il corpo, famigliari e amici stanno intorno alla pira quasi accompagnando il corpo nella trasformazione in cenere.