la Repubblica, 29 maggio 2022
Paura sul volo Ita da New York: il comandante dorme
Nella notte del 30 aprile, il volo 609 di Ita Airways – partito da New York alle 16 e 37 ora locale e diretto a Roma Fiumicino – non ha risposto ad alcune chiamate del centro radar di Marsiglia mentre sorvolava il cielo francese. I centri radar dialogano costantemente con gli aerei in transito anche per confermare ai piloti le coordinate di navigazione.La mancata risposta dei piloti di Ita Airways ha allarmato le autorità transalpine, preoccupate che fosse in atto un’azione terroristica, un dirottamento. Per questo, alle 3 e 56 della notte, il centro radar ha allertato due caccia militari che avrebbero dovuto affiancare l’aereo di Ita per scrutare nella cabina di pilotaggio.
In realtà sull’Airbus A330 di Ita Airways non stava succedendo niente di così drammatico. La compagnia aerea italiana, che ha indagato sui fatti, ipotizza che sia il primo ufficiale sia il comandante (i due piloti, cioè) si siano semplicemente addormentati per alcuni minuti. La vicenda non ha avuto un happy end per il comandate, che Ita ha licenziato a fine maggio.
In volo il primo ufficiale di Ita si è legittimamente appisolato in base a un protocollo chiamato controlled rest.Stabilisce che un pilota può addormentarsi a un orario concordato se il collega è sveglio. Per essere sicuri che almeno un pilota sia sveglio mentre l’altro dorme, c’è soprattutto un modo. Gli assistenti di volo devono chiamare il pilota al comando via citofono, ripetutamente e a distanza di pochi minuti, per verificare che non abbia preso sonno (i piloti sono chiusi un cabina, per ragioni di sicurezza).
Nella sua indagine interna, Ita Airways ha chiesto al comandante se avesse invitato gli assistenti di volo a non citofonare troppo spesso per salvaguardare il riposo (legittimo) del primo ufficiale. Soprattutto Ita ha chiesto al comandante se sia stato vittima di un improvviso colpo di sonno. Il comandante nega ogni addebito e in particolare questa specifica circostanza. Ha sostenuto di essere rimasto sempre vigile e di non aver risposto al centro radar francese per un’avaria a bordo nei sistemi di comunicazione. Nelle settimane successive al volo, l’Airbus A330 di Ita e alcune sue attrezzature (come le cuffie) sono state esaminate dai tecnici interni della compagnia e dalla società tedesca che le produce per verificare se qualcosa non funzionasse. Nel test tutto ha funzionato bene. Ma è successo lo stesso anche nel volo del 30 aprile?
Ita Airways dichiara: «La nostra indagine interna ha individuato un comportamento non conforme alle procedure in vigore da parte del comandante». Questo «sia durante il volo che una volta atterrato». Ita parla dunque «di una condotta professionale non coerente alle norme comportamentali e lavorative dettate dalla compagnia che il personale è tenuto a seguire in modo rigoroso, e soprattutto di forti incongruenze tra le dichiarazioni rese dal comandante e l’esito delle investigazioni interne». «Alla luce di ciò, la compagnia ha adottato un provvedimento disciplinare che ha portato all’immediato licenziamento della risorsa dall’organico di Ita, venendo a mancare il rapporto fiduciario in ambito lavorativo». Il comandante, dunque, è stato licenziato e dovrà rivolgersi ora a un legale e al giudice del lavoro per vedere riconosciute, nel caso, le sue ragioni. Sarà l’eventuale sentenzadel giudice a ricostruire i fatti in modo definitivo.
Ma che cosa è successo a terra nella notte del 30 aprile quando l’aereo non rispondeva? Tutti i protocolli di sicurezza sono stati attivati. Il centro radar francese ha chiamato i nostri: prima Ciampino (alle 3 e 50), poi Fiumicino. E i nostri centri radar hanno allertato l’Occ di Ita Airways.Il Centro di controllo della compagnia (l’Occ, appunto) ha cercato i piloti in volo sui loro cellulari satellitari (non sempre prendono).Quindi ha spedito dei messaggi attraverso il sistema Acars. Messaggi che sono visualizzati sui monitor di bordo, proprio davanti agli occhi dei piloti. Alla fine i due piloti di Ita hanno risposto ai messaggi Acars, hanno rassicurato tutti e portato il velivolo a Roma Fiumicino addirittura in anticipo di una ventina di minuti sul programma. Alle 4 e 02 della notte, il centro radar di Marsiglia ha revocato l’allerta chiudendo la fase d’emergenza.
Dice ancora Ita: «La sicurezza del volo è sempre stata garantita secondo i più alti standard previsti dalla regolamentazione aeronautica. Sono state attentamente rispettate le norme e tutte le procedure di sicurezza con l’ausilio dell’elevata tecnologia di bordo, come da prassi. È stato assicurato dunque il massimo livello di sicurezza ai passeggeri». La rotta e la gestione del volo erano affidate, ovviamente, al pilota automatico.Ma il deputato Michele Anzaldi (di Italia Viva) chiede alla compagnia di mettere in campo delle misure preventive perché episodi simili non si ripetano: «Ita Airways», aggiunge, «deve anche chiedere scusa».