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 2022  maggio 28 Sabato calendario

Heard-Depp, sentenza da 100 milioni

“La storia che vi ha presentato la signora Heard è quella di molte donne, ma non è la sua storia”. È l’arringa di Benjamin “Ben” Chew, principe del foro e avvocato del pirata Depp che si è dilettato nel masticare (chewndr) Amber Heard. Ieri, nell’aula del Tribunale di Fairfax, Virginia, il 60enne legale da 700 dollari l’ora (ricchezza stimata oltre 5 milioni di dollari) ha puntato sulla demolizione della difesa dell’attrice basata sul #metoo (“anche io”, ndr): “Sono una donna che ha subito violenza”.
Per il giorno finale delle udienze andate avanti per 6 settimane lei ha scelto un’acconciatura botticelliana, treccia alla Timoshenko (la pasionaria ucraina di qualche lustro fa) e non si sa quanto gliel’abbia fatta pagare il parrucchiere. Lui ha chiesto all’ex moglie 50 milioni di risarcimento per diffamazione, lei gliene ha chiesti il doppio per maltrattamenti e abusi. La parola ai giurati, di certo invidiati dalle folle partigiane che hanno seguito online il processo.
Fosse per i social, la sentenza l’avremmo saputa da giorni: stravince il maschio bianco, ricco, bello, dannato, fragile e prepotente come un bambino. Perde la donna bianca, neo-mamma con poco talento (rispetto al partner-antagonista) e dalla lacrima facile.
Chi ha seguito su Youtube le puntate del legal-drama avrà visto scorrere un fiume ininterrotto di commenti conditi con emoticon; chi voleva seguire la fase dei contro-interrogatori in aula si sarà accampato fuori dal tribunale per avere un posto e per ciò venivano distribuiti braccialetti come in discoteca.
Altro che “tra moglie e marito non mettere il dito” (tranciato, quello di Johnny, dal vetro di una bottiglia, durante una delle liti, tutte documentate: da lei). Una guerra di nervi, milioni di dollari e parole che va avanti da anni, dalla prima sentenza a sfavore di Depp a Londra dopo l’articolo del Sun sui maltrattamenti inferti dal “marito violento” a lei.
Siamo al capitolo finale della saga che si segue meglio di una serie tv, come tutto quel che viene confezionato a Hollywood, che sia fiction o realtà. Eppure, sullo sfondo delle immagini inevitabilmente glamour degli sfidanti, si profila un possibile spartiacque sociale: a 5 anni dallo tsunami di genere del #metoo, anche gli uomini (etero) possono essere vittime di violenza domestica, proprio come le donne. Addirittura un attore famoso che non deve chiedere mai (anche perché la madre gli ha negato ogni affetto da bambino) può essere innocente, certo a suon di milioni di parcelle legali.
Eppure, come in un film americano, sbocciano fiori anche nelle aule di tribunale e amori tra cliente e avvocato: come quello che Camille Vasquez, la trentenne che ha fatto a pezzi nei contro-interrogatori la “rivale” Heard, è stata abile a non smentire ai giornalisti dopo il bacio allegro con Depp per l’ennesima figuraccia fatta patire all’attrice texana. La quale ha altalenato protervia e lamentazione, come quando ha spiegato alla Vasquez come si pippa la coca, dicendole che ha insegnato lei a Johnny a farlo anche con una cannula di plastica per i Tampax o, come accaduto ieri, quando un perito informatico ha dimostrato che le foto che lei si è fatta per dimostrare le sevizie subite, sono passate attraverso un programma di photo editing: sono state modificate. E per questo ha rischiato – per la seconda volta – di essere incriminata per spergiuro.
In tutte queste sedute di psicoanalisi mediatica – mentre sul banco dei testimoni si susseguivano esperti psicologi, capi delle majors cinematografiche ed ex come la modella inglese Kate Moss (“Johnny non mi ha mai spinta dalle scale, sono scivolata”) – lui ha disegnato e colorato foglietti con pennarelli Uniposca, sparpagliando sul suo tavolo caramelle a forma di orsetti colorati, mentre lei ha continuato a scrivere su post it viola: consigli per gli avvocati o abbozzi per le sue memorie? La giudice ha chiuso l’udienza concedendosi anch’ella un tocco cinematografico: “La nostra stenografa è ormai una rockstar”.
Lo sforzo dei giurati per stabilire chi dei due abbia ragione, è stato ieri definito dal sito di gossip Tmz “erculeo” per la difficoltà di districarsi tra le affermazioni e le prove prodotte dai legali. La realtà, anche stavolta, è più forte della fiction.