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 2022  maggio 28 Sabato calendario

Le vie del grano: i treni o il Bosforo

Il blocco navale russo davanti al porto ucraino di Odessa rischia di avere un effetto drammatico sulla sicurezza alimentare globale. L’Unione europea sta cercando in ogni modo di portare fuori dall’Ucraina i cereali (sono bloccati nei silos 22 milioni di tonnellate di grano, la metà dell’export del Paese, come ha ricordato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky) e ne discuterà anche al Consiglio europeo straordinario di lunedì e martedì prossimi. Il presidente Charles Michel, nella lettera d’invito ai leader Ue, ha sottolineato la necessità di «coordinare meglio le iniziative multilaterali».
Nonostante diversi tentativi di dialogo, da parte russa non c’è apertura. Ancora ieri il presidente Vladimir Putin in un colloquio con il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, ha detto che «in linea di principio» sarebbe disposto ad aprire «corridoi di export sicuri» ma a condizione che l’Ucraina smini i porti e soprattutto che siano tolte le sanzioni occidentali. Un’ipotesi al momento non percorribile. Intanto i leader Ue si concentrano su soluzioni alternative via terra. Tra le ipotesi, spiegava ieri una fonte Ue, c’è quella di far viaggiare i cereali via treno attraverso la Bielorussia fino ai Paesi Baltici. Avrebbe il vantaggio che le reti ferroviarie sono compatibili ma l’incognita è cosa vuole Minsk in cambio, probabilmente un’allentamento delle sanzioni, e dopo le tensioni dei mesi scorsi con Lituania e Lettonia un accordo sembra alquanto improbabile.
Si intensificano i tentativi diplomatici. Ieri i ministri degli Esteri di Romania e Polonia, Bogdan Aurescu e Zbigniew Rau, hanno incontrato a Istanbul l’omologo turco Mevlut Cavusoglu nel tentativo di creare corridoi attraverso il Bosforo che siano sicuri,obiettivo proteggere le imbarcazioni commerciali dalle mine galleggianti nel Mar Nero. La Commissione sta invece lavorando sia per la creazione dei corridoi via terra in Europa sia per andare incontro alle esigenze dei Paesi africani. E sta monitorando che i Paesi Ue non introducano dei blocchi alle esportazioni delle derrate alimentari che potrebbero peggiorare la situazione globale. Al summit dei leader Ue si collegherà anche il presidente dell’Unione africana Macky Sall. Bruxelles sta valutando di mettere in campo un aiuto macrofinanziario per i Paesi che si trovano a fronteggiare l’esplosione dei prezzi delle derrate alimentari, con gravi rischi di carestie e destabilizzazione sociale e politica. La Commissione è anche impegnata nell’organizzazione di una conferenza globale sulla sicurezza alimentare e sulla migrazione con il coinvolgimento del presidente egiziano Al-Sisi. I leader Ue ribadiranno «l’impegno a mantenere il commercio globale di prodotti alimentari di base libero da barriere commerciali ingiustificate».