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 2022  maggio 27 Venerdì calendario

La colf porta Gianluca Vacchi in tribunale

Gli anni di lavoro a casa di Gianluca Vacchi sono descritti come un incubo. Sfruttamento, vessazioni. I video su TikTok che hanno reso famoso l’imprenditore, diventato influencer, una fonte di «stress tra il personale» perché se gli stessi suoi dipendenti non andavano «a tempo di musica», se i balletti non «venivano eseguiti perfettamente» si «scatenava la rabbia di Vacchi che inveiva contro i domestici, lanciando il cellulare e spaccando la lampada usata per le riprese». L’ex colf di Vacchi, una filippina di 44 anni, ha fatto causa alla star dei social italiani, “Mister Enjoy”. La donna non è l’unica ad aver portato di fronte al tribunale del lavoro l’imprenditore, altri suoi due ex dipendenti hanno chiesto il risarcimento dei danni. La domestica vuole che le vengano riconosciuti 70 mila euro, tra straordinari e tfr non pagati.
La 44enne, nell’atto di citazione civile, ripercorre i suoi tre anni e mezzo a casa Vacchi, dal 25 maggio 2017 al 10 dicembre 2020. Il contratto che aveva firmato la donna prevedeva un impiego di poco più di sei ore al giorno per sei giorni a settimana. La filippina sostiene di aver lavorato, in certi casi, fino a venti ore senza interruzione e senza aver quasi mai ricevuto gli straordinari. In molti casi non avrebbe beneficiato del riposo settimanale e nemmeno delle ferie. Gli insulti, durante le registrazione dei video, poi postati sui social nel periodo del lockdown, sono solo uno dei vari capitoli toccati nella causa.
Altri episodi particolarmente spiacevoli, secondo la ricostruzione della colf, riguardano la preparazione dei bagagli dell’influencer. Ebbene nell’ipotesi in cui i domestici sifossero dimenticati qualche capo di abbigliamento o accessorio Vacchi aveva teorizzato la possibilità di multarli con 100 euro da detrarre dalla busta paga. Una volta per aver dimenticato di preparare gli occhiali da sole del manager, non facendoglieli trovare già pronti in macchina. Un’altra, come si sente nei messaggi vocali in possesso diRepubblica , per aver spostato le punture di testosterone dal loro solito posto. Insomma un clima di terrore e turni massacranti, secondo la versione offerta dalla signora. La donna ricorda come un incubo i soggiorni in Sardegna nella villa H20 a Porto Cervo «l’orario si estendeva indicativamentedalle 10 di mattina alle 3 di notte, a volte anche fino alle 4 o alle 5».
Infine la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Vacchi avrebbe chiesto alla domestica di firmare un contratto di riservatezza. Nessuna informazione da divulgare a terzi, in caso una penale da 50mila euro da detrarre dal Tfr: «Il dottor Vacchi è persona che, anche in virtù della sua attività, ha assunto una rilevantissima notorietà e popolarità a livello mondiale; per la parte rivelante dette informazioni costituiscono un patrimonio personale, economico e commerciale di valore considerevole che intende tutelare». Questo l’incipit del documento che ha provocato non poche tensioni con la colf. L’epilogo è stato il «licenziamento» subito anche da «altri collaboratori», si legge nell’atto di citazione civile. Adesso sarà il tribunale a novembre ad accogliere o meno le doglianze dell’ex colf filippina di Vacchi.