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 2022  maggio 26 Giovedì calendario

Elton John preferisce Milano alla Regina

“Elton, dobbiamo parlare”, gli aveva sussurrato il marito e manager David Furnish. “Che c’è?”, era stata la risposta allarmata del consorte. “Abbiamo un sabato di fuoco, il 4 giugno. Il Giubileo di Platino della Regina”. “Bene, andremo. Dio la salvi!”. “Ma il problema è che dovrai suonare anche tu a Buckingham Palace, come da invito”. “Ci mancherebbe altro, David!”. Spazientito, Furnish sventolò l’agenda: “Ricordi? Quella stessa sera avremo il concerto a San Siro! L’ultimo in Italia!”. Il Sir era sbiancato: “Trova una soluzione”. Scena da panico all’annuncio del cast galattico del Platinum Party at the Palace, con diretta Bbc. Apertura riservata ai Queen: e chi, se non loro, dopo la sensazionale esibizione di dieci anni fa al Diamond Jubilee, con Brian May alla chitarra per l’inno nazionale dal tetto della residenza reale. E poi, davanti a 22mila privilegiati sparsi sul prato, altri big dal vivo: tra questi i Duran Duran, Andrea Bocelli, Rod Stewart, Nile Rodgers, lo strillone britannico dell’Eurovision Sam Ryder. In chiusura, la stella Diana (Ross). Nel mezzo, il breve set di Elton, a quell’ora ingaggiato pure a Milano per un appuntamento più volte rimandato e sold-out da un pezzo. Come fare per non scontentare i fans tricolore e neppure Elisabetta, che a novembre ha insignito Sir Elton della più alta onorificenza – l’Order of The Companions of Honour – destinata a soli 65 cittadini del Commonwealth che si siano distinti in arte, cultura, scienza e vita pubblica, come era accaduto ad Attemborough, Hawking o Churchill? Di dare forfait al ricevimento per l’inossidabile quasi centenaria Liz, che ancora inaugura metropolitane o va alle corse dei cavalli, non se parla. Ma neanche dare buca agli italiani: qui Elton è di casa, sin dal 1973, epoca dei suoi primi concerti (erano stati rimandati di un paio d’anni, per motivi diversi: nel ’72, fu il ritardo per la registrazione di un programma a Parigi…), fino al 2019 a Lucca, con puntate regolari anche in siti di prestigio come Pompei e i Fori Imperiali, o con partner d’eccezione come nel ticket con Eric Clapton. Ha suonato in lungo e in largo nel nostro Paese, Elton, tranne che nella “sua” Venezia, dove ha una residenza alla Giudecca: nel 2007 due concerti annullati e nessuna possibilità, fino a oggi, neanche per uno show di beneficenza a San Marco. Potrebbe mai mancare a Milano? Era stato proprio da quelle parti, al Palatenda di Lampugnano, che nell’84 si era ripresentato dopo che la penisola era stata bandita dal circuito rock internazionale per i tumulti innescati dagli “autoriduttori”. A Lampugnano, di fronte al futuro Palatrussardi, il biglietto costava 33 mila lire e non tutti i 6.000 posti andarono esauriti. Ora come regolarsi? San Siro, che ospiterà dopo Elton anche i Rolling Stones prima di un incerto destino di “riqualificazione”, attende con ansia l’idolo di Your Song. “David, inventati qualcosa. Io a Milano non rinuncio”, aveva tuonato Elton. E così sarà: come ha ricostruito il Fatto, la performance di Buckingham Palace è stata già registrata, e la Bbc non avrebbe potuto mascherarla da miracolosa finta diretta. Certo, Elton dovrà spiegare con calma le sue priorità a Elisabetta, un tipino che s’inalbera facilmente. Fu lo stesso cantante, nel memoriale Me, a ricordare di quella volta che la Regina mise in riga il nipote, il giovanissimo Visconte Linley, figlio di Margaret, che non voleva prendersi cura della sorellina. “Non discutere con me!”, ed erano volati schiaffi a ogni parola. Elton non rischia sberle, ma la sua presenza-assenza al Party del Giubileo è un mezzo inciampo d’etichetta, visto che fisicamente il 4 giugno sarà a Milano, alle prese con il Farewell Yellow Brick Road Tour, più volte rimodulato per il Covid, con chiusura prevista l’8 luglio 2023 a Stoccolma. Non dovrà scherzare troppo con la Queen, malgrado la sua prossimità con la Royal Family, la storica performance al funerale di Lady Diana (era stato il decano di Westminster a convincere i dubbiosi coronati a fargli eseguire Goodbye England’s Rose “per dare modernità al rito”) o la vicinanza agli scapestrati William e Harry. Eviti inoltre di ricordare a Elisabetta di essere più ricco di lei, con un patrimonio di 395 milioni di sterline contro i 370 di Sua Maestà. Se la caverà mostrandosi rispettoso. E grazie ai trucchi della Bbc.