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 2022  maggio 25 Mercoledì calendario

Il marchio Juventus vale oltre 700 milioni

Più che un premio di consolazione, nella prima stagione senza titoli dopo dieci anni, è il segnale che la strada intrapresa tempo fa è quella giusta. La Juventus incassa con un sorriso i complimenti di Brand Finance, società inglese di consulenza globale per la valutazione del marchio, che pone il club bianconero tra i migliori per incremento del valore internazionale. Rispetto allo scorso anno, infatti, il brand bianconero aumenta di 140 milioni di euro la propria stima, con una crescita del 25% da 565 a 705 milioni di euro. La Juve si conferma così il club numero uno della Serie A e l’11° a livello mondiale, l’Inter è 14ª e il Milan 17°, ma soprattutto sfonda quota 700 milioni. Una cifra che supera anche quella del periodo pre-Covid, chiudendo di fatto un cerchio, ma è ancora più sorprendente il dato se si pensa che negli ultimi due anni la Juve ha perso lo scudetto dopo un ciclo di nove campionati vinti di fila ed è uscita agli ottavi di Champions contro Porto e Villarreal. «La Juve è cresciuta bene e il brand si è rafforzato nonostante i risultati della squadra – commenta Massimo Pizzo, amministratore delegato per l’Italia di Brand Finance -: questo vuol dire che il marchio è sempre più appetibile e influente per tifosi e sponsor, favorendo così l’andamento del business. Se il brand è forte, come nel caso Ferrari, si vede la differenza e permette di non restare agganciati alle sole vittorie».
Nel 2017, con la nascita del nuovo logo e il varo di una filosofia internazionale, la Juventus ha deciso di trasformarsi in un brand globale. Il valore è così passato dai 440 milioni di euro di cinque anni fa agli attuali 705, ma lo scorso anno tra Covid ed effetto Superlega era sceso a quota 565, ed ora si aprono nuove sfide. C’è il 10° posto dell’Arsenal nel mirino, mentre il Real Madrid guida la speciale classifica con un brand valutato 1,5 miliardi di euro. «Il rafforzamento del marchio Juventus è dovuto sia al miglioramento delle performance in alcuni indicatori chiave sia all’ottimizzazione di altri punti che contribuiscono alla competitive analysis», spiega Pizzo. Sono sopra la media tutti gli indicatori di performance e, nello specifico, qualità dello stadio, percezione della qualità del club, fair play, sponsorizzazioni, attrattività per partner e broadcaster, ma anche media delle presenze dei tifosi allo stadio oltre che numero di tifosi nel mondo. «Noi siamo dei tecnici che pesano quanto vale il brand sul valore d’impresa – aggiunge l’ad italiano di Brand Finance -: il marchio Juve rappresenta il 30%, ovvero 700 milioni su 2,3 miliardi, e solo quelli del lusso hanno queste alte percentuali».
Il club di Andrea Agnelli si prende anche la tripla A nel rating. La stima effettuata da Brand Finance si basa sulle prospettive di fatturato, dei margini (riduzione del rischio di investimenti) e della forza rispetto ai competitor: AAA vuol dire che è molto forte e il report segnala anche un miglioramento della crescita a lungo termine, mentre è settima fra i club più influenti al mondo con una crescita di 4 posizioni. Nell’altro mercato, quello dove non si trattano i calciatori, vale come uno scudetto.