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 2022  maggio 25 Mercoledì calendario

Marracash: basta eccessi nell’hip hop

Per una volta non è stato (solo) egotrip. Quando Marracash nel 2011 si autoproclamava «King del rap», ci vedeva lontano. Sono passati 11 anni e chi vuole entrare nel campo di gioco dell’hip hop se la deve vedere con lui. I suoi ultimi due album, «Persona» e «Noi, loro, gli altri» hanno lasciato il segno. Non solo nei numeri, 5 e 3 volte platino, ma sopratutto nell’approccio alla materia. Un modo di raccontarsi personale, maturo, capace di alzare le vele e navigare oltre l’arcipelago droga, machismo e brand. 
«L’hip hop sta affrontando un momento rivoluzionario. Oggi non è più rivoluzionario indossare i collanoni d’oro come Notorius BIG negli anni 90: un afroamericano che dal ghetto diventava qualcuno era qualcosa. Quella narrazione è over-sfruttata. Bisogna fare qualcosa di nuovo», racconta Marra alla presentazione del videoclip del suo nuovo singolo «Dubbi». Si tratta di un video di animazione realizzato dall’artista Tarik Berber con 2500 disegni, in parte esposti in una galleria milanese: «Per questo progetto non inseguo i numeri su YouTube, ma la valenza artistica. Ho contattato Tarik dopo che un’amica mi aveva fatto conoscere le sue opere». Il disco personale, adesso, lo fanno in molti.... «Per me è stato difficile e doloroso, emotivamente provante. Per scrivere certe cose devi scavare e quello che trovi non sempre è piacevole».
La corona gliela sta consegnando il pubblico. C’è un tour in arrivo, 14 date nei festival estivi e l’Arena, e 17 date (6 volte al Forum di Assago) nei palazzetti in autunno. «L’idea di base è la stessa dei dischi, elevare un genere anche nella performance – commenta —. Nell’hip hop mi sembra stagnante: un rap solo sul palco fra autotune e stecche... Porterò sul palco con me una band e ci saranno dei visual a completare il racconto. E ovviamente degli ospiti. Pensavo anche a un tenore per la parte di Pagliaccio in cui riprendo l’opera». «Persona» non riuscì ad avere una dimensione live a causa della pandemia. «Non sono mai stato uno sulla ribalta, non uso molto i social e già prima di “Persona” avevo fatto una specie di lockdown tutto mio nato da una crisi personale profonda. Siamo usciti tutti a pezzi da questo periodo, ma credo sia parte del percorso». Sui rotocalchi ci è finito per la relazione con Elodie... «Il nostro rapporto esiste ancora. Difficile spiegarlo però la gente è abituata a caselle predefinite. Non è una relazione come la si intende là fuori, ma ci vogliamo bene, molto bene». C’è appena stato anche il riconoscimento dell’imperatore Vasco Rossi che lo ha ospitato in una nuova versione di «La pioggia alla domenica». «Un’offerta che non potevo rifiutare. Al di là della santità di cui gode in Italia, sono un suo fan e lo considero maestro di songwriting. Vorrei essere il Vasco o il Lucio Dalla del rap».
Fedez ha fatto pace con J-Ax. Anche con Marra ci sono state tensioni e dissing in passato, fra interviste e battute sui social. «Trovo che le frecciatine siano ormai un confronto sterile, siamo adulti. Io e Fedez siamo diversi ma non c’è nulla di personale, non ce l’ho con lui». Domenica ha dato forfait al Concertone di Radio Italia a Milano per «problemi tecnici». «Alle prove mi sono trovato con degli arrangiamenti che stravolgevano i pezzi. Avevamo preso degli accordi diversi. Senza colpevolizzare nessuno, non è facile fare hip hop con un’orchestra.».