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 2022  maggio 24 Martedì calendario

Arrivano i gender bond

Dopo green bond, social bond e sustainability bond arriva una nuova categoria di obbligazioni sociali, quella del Gender bond, obbligazioni a sostegno delle società imprenditoriali gestite da donne con obiettivi ambiziosi come la riduzione del gap salariale e la ricerca di risorse finanziarie necessarie per il loro business. Il primo bond è stato collocato dalla World Bank, lo scorso novembre, attraverso la sua istituzione finanziaria l’International Finance Corporation (IFC), rating tripla A e scadenza cinque anni. L’obbligazione rispecchia i criteri del fixed income market definiti dall’ICMA (Internationa Capital Market Association), gli stessi che si applicano ai social e green bond ed è allineata agli obiettivi di sostenibilità dell’ONU. Collocata dalla banca giapponese Daiwa Securities, per ora è disponibile solo per il mercato del Giappone.
Il denaro raccolto dal prestito obbligazionario è stato distribuito a banche e intermediari finanziari locali che sono tenuti a impegnarlo in attività in cui le donne detengono la maggioranza, o dove possiedono almeno un quinto dell’azienda e con posizioni dirigenziali di alto livello. Secondo i dati della Banca Mondiale, un terzo delle Piccole e medie imprese nei mercati emergenti è di proprietà di donne le quali spesso incontrano ostacoli nell’accesso al credito impedendo una crescita organica delle loro attività. A questo ostacolo cerca di rispondere il secondo Gender bond collocato ad aprile sempre da IFC da 100 milioni di dollari insieme a Goldman Sachs Foundation, attraverso la banca dell’Ecuador Banco Pichincha, istitutuzione finanziaria del paese del centro America, specializzata in finanziamenti alle PMI gestite da donne e con una lunga esperienza di collaborazione con la World Bank sui temi della sostenibilità.
Come per i green e i social bond, gli emittenti di Gender Bond al momento del collocamento devono presentare un progetto con obiettivi misurabili attraverso Key Performance Indicators (KPI) che consentano di seguirne i risultati raggiunti. Può essere oggetto di un’unica obbligazione o fare parte di un progetto sociale più ampio.
Pioniera nell’introduzione dei social bond sui mercati finanziari, la World Bank per prima aveva collocato cinque anni fa una obbligazione verde per raccogliere fondi a favore di progetti per la riduzione delle emissioni nocive nell’aria e finalizzati ai cambiamenti climatici. Nel frattempo, il mercato della finanza sostenibile è cresciuto in modo significativo a partire dalla crisi Covid-19 con emissioni sia pubbliche sia private. Ancora oggi nonostante l’aumento del costo del denaro, l’interesse degli investitori per i prodotti che affrontano le questioni sociali rimane alto (vedi articolo in pagina). Del resto, le obbligazioni legate a obiettivi sociali o ambientali fanno parte di una nuova tendenza della finanza sociale, poiché una classe crescente di investitori cerca di colmare il divario tra filantropia e puri rendimenti finanziari.
Come la Banca Mondiale, anche il suo braccio finanziario l’IFC si concentra su obiettivi sociali: oltre alla parità di genere gli altri quattro temi vanno dal cambiamento climatico, ai conflitti e alle fragilità, il lavoro e le partnership pubblico-privato. Non è escluso che dopo i green bond e i gender bond, la World Bank possa sostenere altre iniziative sociali attraverso il funding presso i mercati finanziari.