la Repubblica, 24 maggio 2022
Elisabetta II raccontata dal biografo reale Andrew Morton
Quando il Principe Carlo le telefonò, urlando di follia: «Mamma, questa», ossia Lady Diana, «è matta, matta, matta!». Oppure quando, in quei giorni di scandalo, la Regina «iniziò a bere di più» del suo proverbiale Martini: «Non che si ubriacasse, sia chiaro», precisa Andrew Morton, «ma certo quello stress aveva provato anche l’inossidabile Queen».
Il grande biografo eroyal watcheringlese, 69 anni, già autore di
Diana, la vera storia dalle sue parole ,
ossia l’esplosiva biografia della principessa del Galles tragicamente morta a Parigi nel 1997, ora pubblica The Queen, 70 anni da Regina , in uscita oggi per Rizzoli. Una biografia monstre su Elisabetta II in tempo per i festeggiamenti del “Giubileo di Platino”, in cui Morton ripercorre la sua vita con rivelazioni e dettagli inediti.
Morton, prima domanda scontata: la Regina, a 96 anni e
sempre più fragile, abdicherà?
«Credo che sia fuori discussione.
Certo, qualche mansione in più potrà essere passata a Carlo e William, come i viaggi. Ma certo “Lilibet” non è mai stata così amata, anche perché ha mostratosempre più un lato umano, vedi ai funerali di Filippo. Dubito che lascerà, a meno che non abbia seri impedimenti, come capitò a Giorgio III….».
Però di recente la sovrana ha saltato per la prima volta dopo
59 anni l’inaugurazione del Parlamento.
«Ma ha partecipato alle corse di cavalli a Windsor e poi all’inaugurazione della nuova linea della metro di Londra, Elizabeth Line. Perché Elisabetta, sin dapiccola, ha sempre avuto questa tentazione dispettosa: rovinare piani e scalette».
Quindi, mentre noi ci preoccupiamo della sua salute, Elisabetta si sta divertendo?
«Sì. È tempo di mangiare la ciliegina sulla torta per lei».
Magari limita le sue apparizioni anche per non farsi vedere in sedia a rotelle, a causa dei problemi di mobilità?
«Penso di sì. È stato un dilemma anche per molti altri, come Roosevelt. La Regina non vuole mostrare alcun segno di debolezza, nonostante tutto».
E insomma, la Queen non è una persona fredda, come la definirono Diana e lo stesso Carlo?
«Ma Harry dice lo stesso di Carlo… Non dimentichiamo che Elisabetta è diventata regina giovanissima e ha dovuto condividere ed equilibrare i ruoli di sovrana e madre a soli 25 anni».
Ma di recente ha provato a riabilitare Andrea, sottobraccio con lei alla messa per Filippo.
«Ahimè, me lo dicono tutti a Palazzo: è davvero il suo preferito, nonostante gli scandali. Ma quella è appunto la Elisabetta madre.
L’Elisabetta sovrana invece lo ha cacciato dalla balconata del Giubileo di Platino, come Harry e Meghan. Anzi, per me li epurerà presto anche da “consiglieri di Stato”. Il rapporto con Carlo invece è stato sempre complicato, a causa dei tradimenti reciproci verso Diana, e la presenza di Camilla che la Queen non ha mai sopportato: la considerava una minaccia per il matrimonio dell’erede. Ora, invece, dopo la morte di Diana, è cambiato tutto, e addirittura Camilla sarà regina consorte. E Carlo è chiaramente il suo erede preferito, non William. Altrimenti non lo avrebbe nominato a capo del Commonwealth, cui Elisabetta tiene moltissimo».
La regina era indifferente a Diana? O gelosa della sua popolarità?
«No. Aveva compreso il disagio della nuora. Ma allo stesso tempo era preoccupata per la stabilità della monarchia, mai così a rischio. E in quell’accorato discorso per Diana morta, Elisabetta ha finalmente acquisito l’umanità e l’empatia mancatele prima».
Ma ha mai urlato Elisabetta, negli alterchi familiari?
«Non che mi risulti. A parte quando Michael Fagan si intrufolò nella sua stanza da letto nel 1982.
Anzi, credo che il suo lascito sia proprio questo».
Quale?
«Incarnare una voce calma e sicura, anche nei momenti più duri e turbolenti. Come nel suo straordinario discorso in piena pandemia. Quello per Diana fu la manifestazione della sua umanità, quello invece in lockdown l’ha resa una leader, per sempre».