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 2022  maggio 23 Lunedì calendario

I 10 stipendi d’oro d’Italia

John Elkann è il manager più pagato tra le società italiane quotate in Borsa nel 2021. Tra stipendio, bonus e premi in azioni ha guadagnato la bellezza di 35,2 milioni di euro al lordo delle tasse, più o meno lo stipendio di circa 1.200 lavoratori, se prendiamo come riferimento la busta paga media dei dipendenti italiani, secondo i dati di Ocse o Eurostat.
I guadagni ottenuti l’anno scorso dal 46enne nipote di Gianni Agnelli si devono soprattutto alle stock option di Exor Nv, la cassaforte con sede in Olanda attraverso cui i discendenti delle famiglie torinesi Agnelli e Nasi sono azionisti di riferimento di Stellantis (l’ex Fca fusasi con Peugeot) e controllano Cnh, Ferrari, Juventus.
Elkann, presidente e ad di Exor, ha esercitato le opzioni che gli davano diritto a comprare 450.000 azioni della società in base al piano approvato nel 2012. Piccolo particolare: il prezzo per l’acquisto era bloccato a 16,59 euro per azione, mentre il valore in Borsa ha raggiunto i 79 euro a fine 2021. La differenza ha regalato a Elkann una plusvalenza di 28 milioni. A questo tesoro si aggiungono lo stipendio di Elkann in Exor (1,75 milioni), quello come presidente di Stellantis (860.226 euro), i premi in azioni gratuite dell’ex Fca maturate l’anno scorso (5,07 milioni) e, ciliegina sulla torta, i compensi come presidente della Ferrari e consigliere di Partner Re, 379.025 euro. Nel 2020 Elkann aveva guadagnato “solo” 3,68 milioni, mentre nel 2019 aveva raggiunto 37,7 milioni, grazie alle plusvalenze sulle stock option Exor (31,5 milioni), però non era il più pagato dell’anno: allora fu superato da Paolo Bertoluzzo, ad di Nexi, con 43,17 milioni.
Nel 2021, invece, in seconda posizione ci sono gli eredi di Sergio Marchionne, l’ad dell’ex Fca morto il 25 luglio 2018. Il gruppo automobilistico ha continuato a versare le somme previste dal contratto: 26 milioni sono stati pagati da Stellantis agli eredi. L’ultimo sul podio è Robert Kunze-Concewitz, ad di Campari: il manager austriaco ha guadagnato 22,18 milioni, in larga parte grazie alle stock option (19,28 milioni).
Questi nomi guidano la classifica dei guadagni dei manager elaborata in base ai dati pubblicati dalle società italiane quotate, incluse quelle che hanno trasferito la sede legale all’estero ma hanno base in Italia. Le cifre sono al lordo di tasse e contributi, che dimezzano il netto. La graduatoria tiene conto di tutti i compensi monetari, più le eventuali plusvalenze derivanti dall’esercizio di stock option o il controvalore di azioni gratuite nel momento in cui matura il diritto a ricevere i titoli. Sono esclusi i “benefici non monetari”, i fringe benefit, quali polizze di assicurazione sanitarie e previdenziali, uso di automobili o abitazioni.
L’analisi mostra che i turbostipendi dei manager sono tornati ai livelli di prima della pandemia. Nel 2021 i primi dieci più pagati hanno guadagnato 195,16 milioni, quasi il doppio rispetto ai 101 milioni dei primi dieci del 2020, quando il più pagato era Fulvio Montipò (Interpump), 14,36 milioni. Nel 2019 i primi dieci avevano incassato 195,11 milioni. I top manager hanno superato la crisi di slancio, lavoratori dipendenti, precari, partite Iva e disoccupati decisamente no.
Se torniamo alla classifica, scopriamo che il quarto per guadagni è il finanziere romano Carlo Tamburi – azionista, presidente e ad della Tip – con 19,92 milioni: è il dirigente con il bonus più alto (9,86 milioni), una somma quasi analoga deriva dalle stock option (9,3 milioni). E ancora: tra i primi dieci nomi ce ne sono cinque delle società del gruppo Exor o partecipate. Il portoghese Carlos Tavares, ad di Stellantis, nata il 17 gennaio 2021, ha guadagnato 17,13 milioni (13,58 milioni di compensi monetari incluso il bonus di 7,5 milioni, più azioni gratuite per 3,55 milioni).
Va forte anche il lusso. Remo Ruffini, presidente e ad di Moncler, ha messo assieme 14,35 milioni. Nei 50 più pagati anche i consiglieri esecutivi di Moncler Robert Eggs (9,88 milioni) e Luciano Santel (9,06 milioni) e gli alti dirigenti Francesca Bacci e Andrea Tieghi, appaiati al 43esimo posto con 3,78 milioni a testa grazie alle azioni gratuite. Oltre allo stipendio, che non viene pubblicato.
Le altre donne in vista sono Alessandra Gritti, vicepresidente e ad di Tip, con 11,24 milioni di introiti; Monica Mondardini, ad di Cir, 47esima con 3,59 milioni; Micaela le Divelec Lemmi, ex ad di Ferragamo, 53esima con 3,29 milioni (1,97 milioni di buonuscita). E Gina Nieri, responsabile affari istituzionali di Mfe, l’ex Mediaset traslocata in Olanda, ha guadagnato 2,286 milioni, più del suo capo Pier Silvio Berlusconi (2,22 milioni).
Tra i banchieri è in testa Andrea Orcel, ad di Unicredit, 8,38 milioni, seguito da Carlo Messina di Intesa, 6,12 milioni. Marco Tronchetti Provera ha avuto da Pirelli 7,49 milioni. Il presidente di Rcs e proprietario di La7, Urbano Cairo, ha uno stipendio di 3,296 milioni, 500 mila euro in più del 2020.