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 2022  maggio 23 Lunedì calendario

Sandra Milo, la strega bambina

Ha un modo di agire tutto suo, con un misto di curiosità e candore. «Amo la vita» dice Sandra Milo, 89 anni e non sentirli «questo è il segreto». In Quelle brave ragazze su Sky e in streaming su Now, show on the road in Spagna con Mara Maionchi e Orietta Berti, tra ironia e chiacchiere, si mette in gioco. Milo: «La sessualità è il sentimento più naturale, il più sincero»; Maionchi: «Sessualmente non sono proprio la regina del tango, non ho rinunciato con fatica».
Sempre in chemisier e scarpe col tacco Milo dà lezioni di vita con la sua leggerezza. «Non mi vedo con i pantaloni, appartengo a una generazione che ostenta la femminilità. L’esperienza con Orietta e Mara è stata bellissima. All’inizio ero un po’ preoccupata» racconta «tredonne protagoniste: che succederà? E invece è come se avessimo dimenticato le personalità pubbliche e siamo state solidali, felici di vivere questa avventura». Si considera una brava ragazza? «Sono una donna buonissima», spiega ridendo «e come tutte le persone buonissime eccedo nel bene e nel male. Mi piace vivere intensamente la vita. Le donne mi piacciono molto, non in senso sessuale. La simpatia, il senso di sorellanza con Mara sono stati particolari, mi dà un senso di calore e di pulito. Mi piaceva anche toccarle un braccio, ma stavo attenta a non essere invadente. È ironica e buona. Orietta è stata una sorpresa,me la immaginavo più semplice non lo è poi tanto; ha anche un suo modo di essere segreto». Le cattiverie che ha subito nella vita, racconta, sono venute più dagli uomini. «Le donne alla fine hanno una forma di solidarietà tra loro, le sentivo rivali quando ero giovane. Ho vissuto come ho voluto, sempre. Sono fortunata perché non ho rimorsi né rimpianti. La libertà l’ho pagata, poi l’unica libertà vera è quella di pensiero. Cos’è gratis nella vita? Si paga tutto. Va bene così».
Maionchi dice di lei che è ancora una bambina. «Perché sono portata a vedere l’aspetto migliore delle cose, credo che sia la forma più vera d’innocenza, coltivo lo stupore. Quando mi dicono che sono vecchia non mi offendo» dice Milo «non è né una malattia né un’infamia, solo una definizione. Uno stato dell’essere umano, vuol dire che hai vissuto appieno la vita. Sono iola prima a dire che sono vecchia. Anche la morte è una cosa giusta. Sei stanca, il fisico non ce la fa più: che ci stai a fare? Sono molto credente, non ho paura. Penso che dopo avrò una vita più bella di questa». Da sempre è un misto di leggerezza e profondità, oggi ha l’aria serena anche se, forse, non è stata capita. «Sono stata una donna sensuale, attraente, e quando c’è una forma di attrazione non si va oltre. Quello che appariva bastava. A volte parlo di banalità così non corro il rischio di essere fraintesa. Mi dicono: ci fa o ci è? Non posso pretendere che gli altri mi capiscano fino in fondo». Fellini le disse che un attore non deve avere pudore. «Ce l’ho ancora, per certe cose. È il senso di protezione, quando temi di essere ferita. Il pudore mi piace anche negli uomini. L’amore per Federico» confessa «ancora mi illumina, mi scalda, mi fa ridere. La vita va vissuta, non puoi scappare». Guarda al futuro con passione e allegria, l’agenda è piena: «Ho finito un corto con Greta Scarano, Feliz Navidad,lei è speciale. Faccio la nonna, ci sono Carla Signoris e altre donne meravigliose. Poi Mondadori vorrebbe che scrivessi un’autobiografia. Ho già il titolo:La strega bambina perché siamo tutte un po’ streghe. E un po’ sante».