la Repubblica, 23 maggio 2022
Intervista a Claudio Signorile
Claudio Signorile, già numero due di Bettino Craxi nel Psi, perché ha deciso di fondare il partito del Sud?
«Ma non è un partito. È un movimento: Mezzogiorno federato. Poi, se serve, ci presenteremo alle elezioni».
Ecco, vede.
«Sì, ma io non mi candido. Ho 85 anni, quello che dovevo fare l’ho fatto».
Ma che senso ha questa iniziativa?
«Il Mezzogiorno così com’è non riesce a farsi ascoltare, né a Roma, né a Bruxelles».
C’è il ministero di Mara Carfagna.
«Brava ministra, per carità, ma non legge le carte».
Non la convince?
«Così è un ministero inutile. So di cosa parlo. Sono stato ministro del Sud tra il 1982 e il 1985, e ai miei tempi ero invidiatissimo perché avevo la Cassa del Mezzogiorno.
Ma adesso? Manco quella!».
Ci sono i fondi del Pnrr.
«Sì, ma i sette presidenti vanno in
ordine sparso».
Cosa propone di concreto?
«Bisogna federare i poteri delle Regioni, come previsto dall’articolo 117 della Costituzione, di modo che il Sud possa parlare con una sola voce».
I governatori apprezzeranno?
«Ma io non intendo togliere loro la sedia, chiedo solo che lavorino insieme. Alla nostra assemblea nazionale, sabato a Roma, è intervenuto anche Roberto Occhiuto, il presidente della Calabri: lui ha capito lo spirito che ci anima».
I maliziosi dicono che lei punti ai
soldi del Pnnr .
«Non voglio i soldi, che sarebbe peraltro impossibile ottenere, ma fare in modo che che vengano spesi utilmente».
Dove si trova adesso?
«Nella mia casa di campagna, a Grottaglie, Taranto ».
Il Mezzogiorno è ancora grillino?
«Noooo! Adesso il Sud reclama una rappresentanza programmatica, come si diceva i miei tempi».
Quanto vale l’M5s ancora?
«Meno del 10 per cento».
Conte è un leader?
«Non direi. È un uomo intelligente, ma indifferente alle idee: ha
presieduto due governi di colore diverso».
Draghi le sembra stanco?
«Forse un po’ sì, ma penso che sia inamovibile»
Ovvero?
«Penso che ce lo ritroveremo a palazzo Chigi anche nel 2023 ».
Non Giorgia Meloni?
«Farà un grande risultato elettorale, ma se lo giocherà a zecchinetta ».
Una dote non spendibile?
«È un po’ quello che succedeva al Pci, grande partito, grandi consensi: “Ma ora che ne ve fate?”, dicevo al mio amico GerardoChiaromonte. Dovete allearvi con noi».
Insomma, non ce la farà?
«Nel centrodestra non la faranno andare a palazzo Chigi. La politica ha una sua crudeltà».
A sinistra chi le piace?
«Sinceramente nessuno ».
Nessuno?
«Mah. Letta si sta muovendo con senso della misura specie sulla guerra».
Ha visto Stefania Craxi?
«È brava. E alla presidenza della commissione esteri serviva una figura di spessor e».
Siete in buoni rapporti?
«È una socialista che ha fatto un’altra scelta, ma ha sempre difeso suo padre con passione, le fa onore».
È vero che appoggia i referendum di giugno?
«Sì, tutti. È anche un modo per radicare il mio movimento ».
Che spazio c’è?
«Ne ho viste tante, e quindi ho fatto fare una verifica: lo spazio c’è».