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 2022  maggio 21 Sabato calendario

Intervista a Christian Vieri

Titoli di coda sul campionato. Scudetto, Europa e salvezza: tutto in 90’. «Un torneo bellissimo sotto molti punti di vista e in tutte le zone della classifica – dice Bobo Vieri —. C’è stata una proposta di calcio interessante, ho finalmente visto la maggior parte dei club con una mentalità costruttiva. E poi lassù si lotterà fino all’ultimo minuto del campionato con Milan e Inter. Anzi, un mese fa le squadre in corsa erano addirittura tre. Divertente per i tifosi, bello spot per il nostro calcio in generale».
Comanda il Milan: la qualità migliore dei rossoneri?
«Il gruppo. Due anni di serio lavoro hanno fatto la differenza. Percorso magnifico quello di Pioli sul campo e di Paolo Maldini nella scelta dei giocatori: servono campioni che siano anche uomini di un certo tipo. Il calcio non è il golf o il tennis, è una questione di squadra, di meccanismi, coraggio, rispetto e generosità reciproca. E il Milan non molla mai».
E l’Inter?
«Stessa cosa. Siamo lì dopotutto, in volata. Finora darei 10 al Milan e 9,5 all’Inter».
Ma senza scudetto non saremmo comunque di fronte a un piccolo fallimento in casa nerazzurra?
«Ci sarebbe sicuramente da rosicare, anche pensando alla seconda stella. Però, non parlerei mai di fallimento: ci sono due coppe in più in bacheca, oltretutto strappate alla Juve; il cammino in Champions, poi, è stato importante, impreziosito dalla vittoria di Liverpool; infine, per lunghi tratti l’Inter ha espresso un gioco decisamente divertente. Insomma, i nerazzurri sono stati competitivi ovunque. È questo che si chiede a una grande squadra: giocarsela su tutti i fronti. E l’Inter è davvero una grande squadra».
Perché i tifosi interisti possono ancora sperare nello scudetto?
«Ci sono gli occhi di tutto il mondo puntati su queste gare. Se io fossi un attaccante del Sassuolo darei l’anima per sfondare la rete rossonera e lasciare il mio segno. E lo stesso pensiero lo farei in maglia Samp, in un Meazza con 75 mila spettatori. Insomma, le motivazioni saranno altissime sia nel Sassuolo sia fra i blucerchiati. E questo campionato ha più volte sorpreso...».
Come si dorme la notte prima di una giornata simile?
«Molto bene, se sei un campione vero».
Uomo copertina del Milan?
«Leao. Talento enorme, e se diventa più continuo non ha confini...».
Uomo copertina Inter?
Fondamentali
Vlahovic, Osimhen e Abraham sono grandi attaccanti
«Lautaro. Ha fatto il salto di qualità definitivo segnando 25 reti anche senza Lukaku a supporto».
Juve in Champions, ma da quarta.
«Una grandissima delusione. Se sei la Juve – uno dei più grandi club del mondo – non puoi presentare un spettacolo tanto scadente».
I tifosi hanno fischiato anche Andrea Agnelli.
«Fischi senza senso. Cosa devi chiedere di più ad Andrea Agnelli? A gennaio hanno oltretutto preso Vlahovic per una vagonata di milioni...».
L’Atalanta è a fine ciclo?
«Gasperini non ha avuto Zapata e Ilicic per quasi tutta la stagione. È come togliere Theo Hernandez e Leao al Milan o Brozovic e Lautaro all’Inter. Non conosco i programmi estivi del club, ma di certo a oggi le basi restano solidissime per andare avanti ad alti livelli».
Il Napoli ha davvero sprecato la grande occasione?
«Sì, devono mangiarsi le mani. Altre storie vanno raccontate a chi non sa o non capisce di calcio».
E il «suo» Toro?
«Ha ritrovato una mentalità incredibile. Bene Juric e il club».
Chi sono i tre centravanti puri migliori in questo campionato?
«Vlahovic, Osimhen e Abraham. Grandi attaccanti, completi, fondamentali per le rispettive squadre».
Il peso dei trofei
Mou fa bene a dare importanza alla finale di Conference League
Quale significato va dato alla finale di Conference League raggiunta dalla Roma?
«Non parliamo della Champions, è chiaro. Ma è pur sempre una competizione internazionale con club importanti. Quando arrivi in fondo, i trofei sono tutti belli. E Mourinho fa bene a essere orgoglioso e a dare grande importanza a questa finale. La Roma ha bisogno di prendere confidenza con le vittorie per tornare a un certo livello».
Quanto le brucia ancora l’eliminazione mondiale della Nazionale?
«Fallimento pazzesco. È una barzelletta. Brasile, Germania e Italia sono i “capi” del Mondiale, non possono mai mancare. La mia delusione non è riferita allo spareggio, dove può sempre succedere di tutto. Ma con Svizzera, Bulgaria e Irlanda del Nord devi vincere, non ci sono scuse».
Giocatori non all’altezza di certi palcoscenici?
«Le colpe sono di tutti».
Secondo lei Mancini resterà davvero al suo posto o in estate potrebbe farsi tentare da qualche grande club?
«Conoscendolo, avrebbe lasciato subito».
È giusto andare avanti con lui?
«Sì. Ha vinto un Europeo meno di un anno fa... In ogni modo, deve essere convinto al 100%, ci deve credere senza condizioni. La Nazionale è qualcosa di troppo importante, per me è sempre stata la maglia più prestigiosa».
Liverpool e Real sono le più forti d’Europa?
«Il Liverpool sì, squadra pazzesca. E Klopp è il mio preferito. Il Real è lì perché non molla mai, e se te la devi giocare al Bernabeu sono guai seri. Quel campo ha qualcosa di sovrannaturale, da sempre».
Guardiola ancora una volta fuori dalla finale di Champions League nonostante gli investimenti mostruosi del City: è giusto iniziare a criticarlo?
Finale Champions
Klopp è il mio preferito, ma il Real di Carlo non molla mai
«Solo gli scemi possono criticarlo, e in giro ce ne sono. Pep è di un’altra categoria, è come Messi».
Parliamo di Conte: col suo Tottenham è vicinissimo al pass Champions.
«Tecnico serio, preparato, straordinario. Lui ti mette sempre nelle migliori condizioni fisiche e tattiche. Si tratterebbe di un risultato incredibile considerando la concorrenza e dove aveva preso il Tottenham. Ma non è casuale. Ha vinto con la Juventus, ha vinto con il Chelsea, per poco non sorprendeva tutti da c.t. azzurro all’Europeo del 2016. E ha poi portato a casa lo scudetto anche alla guida dell’Inter. Fantastico Antonio, grande lavoratore, uomo serio appunto».