ItaliaOggi, 20 maggio 2022
Periscopio
Provammo a immaginare un’Odissea con un verso per ogni svolta che l’eroe fece nel corso del suo viaggio decennale. Guardando la Via Lattea dissi: «Sarebbe come contare le stelle». Bruce Chatwin, Le vie dei canti.
Gli eroi ucraini all’Ucraina servono vivi. Volodymyr Zelens’kyj.
Quando Zelensky dice che vuole degli eroi vivi dice una bugia politica [???]. Marco Tarquinio, direttore dell’Avvenire, L’aria che tira.
Da Mosca arrivano segnali minacciosi. tg24.sky.it.
In nessun caso i combattenti ucraini possono essere processati e puniti per il solo fatto di aver preso parte alle ostilità. La loro punibilità si limita al caso dei crimini di guerra e alla commissione di reati. E, soprattutto, non potrà esserci un’imputazione collettiva. Marco Pertile, professore di diritto internazionale a Trieste, HuffPost.
Si tratta di un’operazione contro il satanismo, perché qualora il satanismo dovesse vincere il mondo finirebbe. Sarebbe l’assenza totale di cultura. Questi satanisti sono contro la religione, non conoscono morale. Ramzan Kadyrov, primo ministro ceceno.
Nonna Anya non basta più alla propaganda russa. La signora anziana che aveva accolto i soldati ucraini con una bandiera sovietica è stata sfollata, perché proprio i russi, che lei sperava andassero a liberarla, hanno distrutto la sua casa e lei è finita, con suo marito, a Kharkiv. Il Foglio.
Un soldato russo, Vadim Shyshimarin, si è riconosciuto colpevole di aver sparato a un uomo di 62 anni in bicicletta nel villaggio di Chupakhivka il 24 febbraio. L’aula del tribunale era affollata di membri dei media e il processo è stato trasmesso su YouTube. Dmitri S. Peskov, portavoce del Cremlino, ha archiviato il procedimento dicendo ai giornalisti che le accuse mosse contro i soldati russi dall’Ucraina sono «false». Il pubblico ministero, Andriy Sinyuk, ha descritto l’udienza come un «procedimento senza precedenti contro un militare straniero accusato d’aver ucciso un civile ucraino». Valerie Hopkins, New York Times.
Per secoli gli uomini sono stati puniti per aver disobbedito. A Norimberga, per la prima volta, sono stati puniti per aver obbedito. Iniziamo finalmente a sentire le ripercussioni di questo precedente. Peter Ustinov, New York Times, 2 luglio 1967.
Nessuna stupida brutalità, nessuna gratuita umiliazione. Ma se riuscissimo a battere la Russia dovremmo renderle molto chiaro, anzi chiarissimo, che ha perso la guerra ed è bene che non ci provi più almeno per mezzo secolo. Questo Paese è da troppo tempo una minaccia per la pace. Gianni Pardo, ItaliaOggi.
Nella sede nazionale della stampa, a fianco di Sabina Guzzanti e del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, Michele Santoro lancia il suo appello ai partiti in Parlamento: «C’è un’opinione pubblica bloccata, non rappresentata. Chiediamo un riequilibrio delle rappresentanze di tutte le posizioni nel servizio pubblico». [Sabina Guzzanti tace. Ma] per Tarquinio c’è «un conformismo bellico mai visto con questa intensità nella stampa italiana», con «liste di proscrizione per chi non si adegua alla narrazione dominante». Tommaso Rodano, il Fatto quotidiano.
I comunisti avranno anche pervertito i propri fini, ma la loro mistica è rimasta. La credenza che essi, ed essi soli, siano i salvatori dell’umanità è un dato assoluto, come sempre. L’idea non è mai stata deposta. È stata modificata: «rivoluzione» è diventato sinonimo di «conquista». George Orwell, The Observer, 15 febbraio 1948.
Ancora tre anni fa, in un incontro pubblico, Berlusconi trasformava l’annessione della Crimea, biasimata e non riconosciuta dalle istituzioni internazionali, in un generoso atto di giustizia russo, e raccontava di una passeggiata sul lungomare di Yalta, lui e l’altro senza scorta, coi passanti in lacrime e prostrati ai piedi di Putin a ringraziarlo di tanta magnanimità e magnificenza. Mattia Feltri, HuffPost.
Proporre di cambiare politica estera a guerra in corso, sulla base dell’affermazione che le condizioni sono cambiate (Quali? La Russia ha smesso di bombardare e conquistare città e villaggi? Ha dichiarato un cessate il fuoco? Ha riaperto il tavolo negoziale con l’Ucraina?) può avere il solo risultato di indebolire la posizione dell’Italia e di confermare un antico pregiudizio sulla nostra inaffidabilità nelle crisi. [E poi] con chi la nuova Italia di Conte e Salvini dovrebbe far fronte comune? Con la Turchia, nel contrastare la scelta sovrana di Finlandia e Svezia di aderire alla Nato (strano destino per i nostri «sovranisti»)? (…) Con la Cina? [O vogliono restare] in Europa e nella Nato come membri non attendibili, poco credibili, in definitiva minori, tipo Ungheria insomma? Antonio Polito, Corriere della Sera.
Il sistema delle democrazie occidentali è sotto attacco. L’Europa in particolare dovrà vedersela con le minacce a Est ma anche con i pericoli che si materializzano nelle aree in ebollizione al di là del Mediterraneo. Fronteggiarne l’instabilità sarà cruciale per garantire all’Europa sia sicurezza che rifornimenti energetici. Non è chiaro ancora quanti europei lo abbiano compreso ma l’Europa, per la prima volta dopo le scelte che seguirono la fine della Seconda guerra mondiale, si trova a un bivio: deve decidere se essere o no parte attiva nella difesa di quel mondo occidentale di cui fa parte. Il resto è retorica. Angelo Panebianco, Corriere della Sera.
Il magistero civile del Papa s’è appuntato sulla condanna (qualche anno dopo Marx ed Engels) dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e sulla esortazione a cambiare metodo. (…) Quanto alla guerra, la stupefacente affermazione sulla Nato che abbaia alla porta della Russia denunzia una povertà culturale incompatibile con l’era attuale, visto che non percepisce il valore della libertà. Domenico Cacopardo, ItaliaOggi.
In nessuna «Compagnia» Gesù si sarebbe trovato peggio che in quella che porta il suo nome. Roberto Gervaso.