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 2022  gennaio 26 Mercoledì calendario

I cimeli di Lennon all’asta

Londra Nuova frontiera del collezionismo o scaltra operazione commerciale? Il figlio di John Lennon, Julian, ha deciso di mettere all’asta parte dei cimeli dei Beatles in suo possesso: chitarre, abiti del padre, perfino il manoscritto della celebre «Hey Jude». Solo che non sarà possibile acquistare gli oggetti reali, ma solo una loro immagine digitale in forma di Nft, i Non Fungible Token che sono la nuova mania del mondo dell’arte.
Gli Nft sono certificati di proprietà per un oggetto unico digitale, il cui mercato è esploso durante lo scorso anno: a marzo Christie’s, la casa d’aste, ha venduto un collage digitale di immagini per quasi 70 milioni di dollari. Nel caso dell’asta dei Beatles, intitolata «Lennon Connection», le immagini saranno accompagnate anche da brevi audiovideo in cui Julian condivide «memorie personali».
Il figlio di John Lennon ha detto che questo è «un modo unico per proseguire il lascito di papà»: ma intanto i cimeli reali rimarranno ben custoditi nel caveau di casa sua. L’asta si terrà dal vivo a Los Angeles il 7 febbraio e ci si aspetta battaglia fra i collezionisti: si stima che le note manoscritte di «Hey Jude» potrebbero realizzare fra i 50 mila e i 70 mila dollari.
All’asta ci sarà anche il mantello nero indossato da John nel film «Help!» del 1965, con una stima di partenza di 8 mila dollari, così come il cappotto afghano visto nel Magical Mistery Tour, valutato 6 mila dollari. Tre chitarre, regalate a Julian dal padre, sono stimate fra i 6 mila e gli 8 mila dollari. Tutto virtuale, come si è detto.
«Come figlio», ha detto Julian, che oggi ha 58 anni, «tengo cari i buoni ricordi che ho del mio tempo con mio padre. Mi sento incredibilmente fortunato a vivere in un’epoca in cui l’innovazione mi consente di condividere pezzi personali della mia storia familiare. Attraverso questa collezione di Nft, sono in grado di fornire un accesso esclusivo a oggetti speciali».
Lennon junior aggiunge che gli dispiaceva di tenere tutta quella roba sotto chiave e che gli sembrava che quella fosse una maniera unica di continuare l’eredità del padre e offrire, attraverso i video e la narrazione, «un po’ di più di quello che si otterrebbe normalmente: ascoltare storie che non sono state sentite finora in una nuova forma d’arte e un medium differente».
Un portavoce di Julian ci ha tenuto a far sapere che «una parte» del ricavato dell’asta andrà a favore della Fondazione di Julian Lennon che combatte il cambiamento climatico. Forse un modo per non far sentire gli acquirenti troppo gabbati.