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 2022  gennaio 21 Venerdì calendario

Intervista a Donatella Rettore

MILANO
Ditonellapiaga (Margherita Carducci) e Donatella Rettore parteciperanno a l Festival di Sanremo con Chimica e la copertina del singolo mostra il volto di una donna con la bocca aperta e la lingua biforcuta. Un riferimento esplicito al Kobra «che non è un serpente, ma un pensiero frequente che diventa indecente». «Ma non era nelle mie intenzioni – dice lei -. Questa copertina mi fa venire il nervoso. Le dico la verità, non condivido nulla di quella immagine. Avevo pensato a un foglio di quaderno a quadretti, che io e Margherita avremmo baciato col rossetto e poi firmato. Ma poi tocca piegarsi alle logiche discografiche e vabbè».
Non è che poi sul palco si arrabbia come nel 1977 quando tirò le caramelle sulla testa delle persone sedute nelle prime file dell’Ariston?
«Quella volta ero arrabbiata con il pubblico vip che mi guardava con sufficienza. Era pieno di parrucconi e signore in lungo e io ero solo una ragazza di belle speranze. La voglia di rivoluzione era nell’aria e le respiravo a pieni polmoni»
A proposito di rivoluzione, dopo i Måneskin sembrava che la kermesse si votasse definitivamente ai giovani e invece in gara ci siete lei, Morandi, Ranieri e Zanicchi.
«Ma io non c’entro niente con Morandi, Ranieri e la Zanicchi. Loro sono di un’altra generazione e poi dai, l’anno scorso c’era Orietta Berti e l’anno prima la Vanoni. Manca solo che torni Mina e il festival si è ripreso tutti i big degli Anni ’60. Le mille bolle blu del 1961 è ancora una delle mie preferite».
In Chimica canta «non mi importa del pudore, delle suore me ne sbatto totalmente».
«Sono cresciuta dalle suore e con questa frase mi sono vendicata di tutto quello che ho subito. Ricordo i ceffoni, i calci nel sedere anche se c’era una suorina minuta, l’unica davvero gentile, Suor Esterina; lei mi è rimasta nel cuore. Purtroppo la curia non mi ha mai permesso di reincontrarla. Negli anni di Quelli che il calcio con Fabio Fazio, nel programma c’era sempre Suor Paola tifosa della Lazio. Chiesi alla Rai di poter ospitare Suor Esterina per raccontare la storia della mia infanzia ma la curia non lo permise. Non ho mai capito perché».
È finalmente ora di girl power all’Ariston?
«Dopo 40 anni, siamo sempre lì: le donne non devono permettersi più di tanto di dire certe cose. Ma bisogna andare avanti, provarci, prendere le critiche, cercare di buttare giù il muro di gomma: vogliamo la parità di genere e il riconoscimento dei diritti per tutti. Drusilla Foer? Una grande, un colpo di genio portarla».
Il mondo Lgbtq+ la ama alla follia. S’è mai chiesta perché?
«Perché sono diversa, particolare, come Cher, Madonna o Lady Gaga; femmine alfa amate da uomini, donne, trans, lesbiche o qualsiasi altro genere una persona senta suo. Perché dovrei violentare me stessa per far contenti gli altri? Sarei la prima a starci male. Dicono sempre di fare quello che fa stare bene e siccome la vita dura poco io faccio quello che sono. Qualche tempo fa ho avuto un tumore al seno e ora sono un soggetto fragile, la vita non è più quella di prima e devo stare attenta. Per questo voglio seguire il mio istinto. L’importante, dico sempre, è diventare vecchi ma non adulti».
Come soggetto fragile che ne dice dei no vax?
«Vaccinatevi, perché è la via della salvezza, non possiamo rinchiuderci in un bunker perché voi no vax dovete fare manifestazioni in piazza».
Le piacerebbe una donna Presidente della Repubblica?
«Non solo mi piacerebbe ma lo dico chiaro: voglio una donna presidente della Repubblica, così come vorrei che la nostra si trasformasse in una Repubblica presidenziale. Tifo per Emma Bonino che vedo autorevole, una politica capace, così come potrebbe esserlo la Cirinnà o Dacia Maraini».
Torna a Sanremo dopo 28 anni. Chi glielo fa fare?
«Per tornare c’è voluto Enrico Ruggeri. Mi ha detto: “se hai un album in uscita vai al festival e in sei giorni porti a casa sei mesi di promozione”. L’ho ascoltato e ad aprile esco con un disco che è una bomba». —