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 2022  gennaio 20 Giovedì calendario

Pompei, il direttore vigilantes

“Stare vicino ai visitatori è fondamentale, perché ti aiuta a capire il loro punto di vista e come incuriosirli: anche questo fa parte del mio lavoro”. Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei, il 18 gennaio l’ha passato come un normale addetto alla vigilanza: tra l’incredulità generale, si è presentato in mattinata nell’ufficio del personale, chiedendo di essere inserito nel turno di guardia. E così ha passato un intero pomeriggio coprendo una vasta area che va da via dei Sepolcri fino alla celebre Villa dei Misteri. “Non sono il primo a fare una cosa del genere – dice Zuchtriegel – che anzi mi ha fatto tornare in mente il periodo dell’Università, quando facevo la guida nei musei di Berlino e dovevo seguire tanti bambini: un’esperienza per me importantissima, dato che rischiavo sempre di perderli di vista, e quindi provavo a ‘catturarli’ raccontargli i monumenti in maniera accattivante”. Nato nel 1981 a Weingarten, nell’allora Repubblica Federale Tedesca, Zuchtriegel ha studiato archeologia a Berlino, conseguendo un dottorato di ricerca sul sito di Gabii, vicino Roma, all’Università di Bonn. Dopo una lunga esperienza di docenza universitaria, è stato messo alla guida del parco di Paestum, in provincia di Salerno, prima di essere nominato dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, a capo del sito di Pompei lo scorso febbraio: uno dei parchi archeologici più famosi al mondo, talmente grande da risultare difficile da gestire, con i suoi 44 chilometri quadrati di estensione. “Questa mia visita – prosegue – mi ha dato diversi spunti su come gestire le complessità derivanti da questa vastità. Diversi visitatori andavano nella Villa dei Misteri perché guidati dalla mappa o dalla nostra app, ma molti altri ci arrivavano per caso, forse attratti dalla bellezza del paesaggio di quella zona. E questo può essere un buono spunto, per noi archeologi, al fine di migliorare l’esperienza delle persone”. Girando fra gli scavi, Zuchtriegel ha fornito indicazioni ai visitatori sulle tante domus del parco, raccontando la storia di monumenti e strutture seppelliti dalla cenere del Vesuvio durante l’eruzione del 79 d.C. “Il lavoro di quelli che di solito vengono chiamati ‘custodi’ va ben oltre la vigilanza: stanno a contatto con i visitatori, li accolgono e gli danno informazioni” dice il direttore, spiegando il lavoro degli impiegati del parco. “Fare questa cosa è stata un’occasione importante, per capire quali sono i comportamenti e le domande dei visitatori, ma anche per mettermi nei panni dei collaboratori del sito archeologico” spiega Zuchtriegel, parlando dell’impegno nella gestione del parco, e che riguarda anche la tutela dei beni presenti. Lo scorso ottobre è stato rubato un reperto, un chiusino di marmo, dalla domus di Sirico. Per questo, alcune parti del sito vengono chiuse a rotazione, “unite a un sistema di videosorveglianza sempre attivo. È che, per far sì che questi episodi si ripetano, bisogna assicurarsi che i visitatori seguano i percorsi prestabiliti”.