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 2022  gennaio 17 Lunedì calendario

Cronache dalla Coppa d’Africa

Come ampiamente previsto, la Coppa d’Africa (visibile per intero sulla piattaforma Discovery+) è più o meno il paradiso dell’altro calcio, quello dove succede di tutto e niente è prevedibile. Si era pensato di aver raggiunto il top con episodi da antologia: vedi un arbitro che fischia la fine gara 5 minuti prima, poi se ne accorge, succede di tutto e allora si rigioca e lui fischia di nuovo la fine inanticipo. Oppure con il caso dell’inno nazionale della Mauritania – non si riesce a farlo partire e al terzo tentativo lo speaker dello stadio invita i giocatori a cantarlo a cappella – o ancora con un calcio d’angolo contestatissimo in Nigeria-Egitto, finché alla fine si decide di ricorrere al Var. Ma ancora non si era profilata all’orizzonte la figura del portiere della Costa D’Avorio. Badra Ali Sangare. Di suo, sarebbe la riserva: purtroppo il titolare degli ivoriani è stato squalificato alla vigilia del torneo. Per doping. E siamo a domenica, sfida con la Sierra Leone. Si parte, e Kessié sbaglia un rigore. Ma al 92° la CdA vince 2-1 ed è qualificata agli ottavi. Passaggio indietro di un difensore, Badra Ali Sangare corre per evitare l’angolo, si tuffa in volo e con una mano, ahimè, rimette il pallone al centro dell’area. L’attaccante della Sierra Leone non ci crede e dall’emozione scivola e cade: però si rialza e segna. 2-2 e ottavi rimandati. Ma qui viene il bello. Badra Ali Sangare si dispera a terra, poi piange, poi si accascia quasi, l’arbitro chiama i sanitari, finisce che lo portano via in barella. Gli osservatori concordano nel dire che è un rarissimo caso di giocatore portato via in barella per tracollo psicologico. Qualcun altro dice «per orgoglio ferito».