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 2022  gennaio 13 Giovedì calendario

Sui 25 cents il volto di Maya Angelou

Da questa settimana sui 25 centesimi statunitensi c’è la figura della poetessa e attivista Maya Angelou, la prima donna afroamericana sulla moneta più usata del paese. «Ogni volta che ridisegniamo la nostra moneta, abbiamo l’occasione di affermare qualcosa a proposito del nostro paese: ciò a cui diamo valore, e il modo in cui siamo progrediti come società», ha dichiarato il Segretario del Tesoro, Janet Yellen.
I nuovi 25 centesimi raffigurano Angelou con le braccia aperte, alle spalle un’aquila in volo e un sole che sorge: «Un’immagine – riporta l’agenzia governativa Mint – ispirata alla sua poesia e simbolo della maniera in cui ha vissuto». La rappresentazione evoca anche il lavoro che forse più l’ha consacrata al grande pubblico, Io so perché canta l’uccello in gabbia (Beat Editore), l’autobiografia in cui ha raccontato la sua infanzia tra l’Arkansas, il Missouri e la California, negli Stati Uniti delle piantagioni di cotone, della segregazione e del razzismo. Dall’infanzia segnata dal trauma della violenza, Angelou si è mossa attraverso sessant’anni di carriera in cui ha fatto i lavori più disparati: spogliarellista nei nightclub, cantante (ha vinto, tra l’altro, tre Grammy Awards), ballerina, attrice a Broadway, ha diretto film e ha scritto moltissimi libri – tra cui numerose raccolte di poesia, testi di non-fiction, incluse sei autobiografie. È stata persino la prima donna a guidare un tram a San Francisco all’età di quindici anni.
Io so perché canta l’uccello in gabbia è il tentativo da parte della scrittrice di prendere il controllo della narrazione della propria storia, con la voce ritrovata dopo essere piombata in un silenzio lungo cinque anni in seguito alla violenza subita da parte del fidanzato della madre. Aveva appena sette anni. Il libro, pubblicato nel 1969, sarebbe poi stato tradotto in 17 lingue e avrebbe venduto più di un milione di copie, consacrando la sua autrice nel Rinascimento della letteratura afroamericana femminile, insieme a nomi quali Alice Walker e Toni Morrison.
Scomparsa nel 2014 all’età di 86 anni, Maya Angelou, figlia del Sud di Jim Crow, è stata una figura di spicco nel movimento per i diritti civili, lavorando a fianco di personalità e leader come Malcolm X e Martin Luther King Jr. Nel 1993, fu invitata dal neoeletto Bill Clinton a leggere una sua poesia durante la cerimonia di insediamento. Un riconoscimento dietro l’altro, fino alla massima onorificenza civile, la Presidential Medal of Freedom (Medaglia presidenziale della libertà), che le ha conferito Barack Obama nel 2011, il quale in quell’occasione l’ha descritta come «uno dei raggi più luminosi del nostro tempo, una scrittrice brillante, un’amica incrollabile e una donna davvero fenomenale».
Quello di Maya Angelou è la prima di una serie di venti volti che il programma American Women Quarters porterà sulle monete della federazione. Arriveranno poi Sally Ride, la prima astronauta statunitense nello spazio, Wilma Mankiller, attivista nativa americana, Nina Otero-Warren, leader suffragista, e Anna May Wong, prima attrice sino-americana di Hollywood. L’amministrazione Biden ha anche annunciato lo scorso anno che avrebbe sostituito il ritratto di Andrew Jackson, presidente schiavista, con quello dell’abolizionista Harriet Tubman.
«Le incredibili donne che hanno scolpito la storia americana sono state misconosciute per troppo tempo», ha scritto in un tweet la deputata Barbara Lee, a cui in definitiva si deve l’introduzione di queste nuove monete. E ha aggiunto: «Sono orgogliosa di aver promosso questo disegno di legge per onorare il loro lascito». Il volto della scrittrice sulle nuove monete farà sicuramente conoscere i libri, la poesia, la vita e l’esperienza di una rivoluzionaria donna nera che scriveva «Tu puoi scrivere di me nella storia/ con le tue bugie amare e contorte. / Puoi calpestarmi nella sporcizia / ma io, come la polvere, mi solleverò». —