Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  gennaio 12 Mercoledì calendario

Bruno Pizzul parla di politica e Quirinale

Bruno Pizzul chi vorrebbe come prossimo presidente della Repubblica?
Ah… (silenzio, sospira. Ci pensa. Prova quasi a rispondere, poi si ferma. Si ha la sensazione che avrebbe preferito qualsiasi altra domanda, non questa)
È così complicato?
Devo scindere tra il desiderio e la realtà.
Sono bivi pericolosi.
(Sorride) Va bene.
Quindi?
Il desiderio grattato all’impossibile mi dice… sarebbe auspicabile un bis di Mattarella. (Silenzio) Ma lo so da solo, mi è chiaro: non è fattibile.
L’ha proprio convinta.
Ha interpretato in maniera esemplare il suo ruolo di capo dello Stato.
Andiamo oltre Mattarella.
Oriento il mio pensiero verso una soluzione in rosa: una donna.
Chi?
Ci dovrei pensare.
Azzardiamo?
Il presidente del Senato?
C’è per caso un punto interrogativo nella sua risposta?
Perché, lei cosa ne pensa?
Meglio non chiederlo a noi del Fatto.
(Ride) Quindi?
Passiamo a Draghi: lo vede sul Colle?
Va lasciato dov’è, non possiamo cambiare in un momento talmente complesso.
Berlusconi?
In questo caso dobbiamo prendere in considerazione la sua orbita pubblica e poi quella politica.
E quindi?
Non mi sembra una candidatura super partes.
È un’accusa che si può rivolgere quasi a tutti i candidati.
Sì, ma Berlusconi ha impostato la sua vita dividendo il prossimo tra nemici e amici.
Ultimamente è molto conciliante.
È tardi, adesso non è possibile cambiare parata, cambiare abitudini. Lui era e resta divisivo.
Il presidente del passato che l’ha maggiormente convinta?
Più o meno tutti, alla fine sono sempre state individuate e scelte delle personalità giuste.
Anche Leone?
Va bene, ci sono delle piccole eccezioni; (cambia tono e velocità, sembra voler smarcare la questione); mi ha accontentato pure Ciampi.
Pertini?
(Molto dubbioso) Mah, sì.
Che succede?
Personaggio troppo pittoresco.
È anche legato alla storia del nostro calcio…
Il suo era manierismo con comportamenti estemporanei. (Pausa) Lui andava troppo fuori-schema, mentre oggi abbiamo bisogno del contrario.