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 2021  novembre 25 Giovedì calendario

Periscopio


Siamo a cinque miliardi di vaccinazioni nel mondo, abbiamo visto cosa succede nei paesi a bassa vaccinazione, media ed alta. Ci sono tutti gli elementi per non avere dubbi, per una serena valutazione di cosa è opportuno fare. Guido Rasi consulente di Figliuolo, ex direttore dell’Ema (Alessandra Ricciardi). Italia Oggi.
A proposito della mia storia con Matteo Salvini debbo dire che rifarei tutte le mie scelte: ho amato profondamente e sono stata anche amata. Ho avuto una grande fortuna, siamo stati insieme cinque anni, lo ricordo con affetto e con il sorriso. Elisa Isoardi (Domenica in).
Vogliamo parlare di collaborazioni con istituzioni non pienamente democratiche? Organizziamo un confronto con Prodi, D’Alema e Bersani. Mi riferisco per Prodi a Kazakistan e Cina, per D’Alema e Bersani a Telecom, Monte dei Paschi di Siena. Matteo Renzi, Huffington Post.
C’è un’asimmetria palpabile e imbarazzante nel cosiddetta “Trattato del Quirinale”: la Francia infatti sa perfettamente che cosa vuole, l’Italia no. O meglio: alcuni italiani lo sanno benissimo. Il fatto è che la firma sancirebbe “un’auto-annessione” alla Francia, industriale e strategica, edulcorata ma sostanziale. Carlo Pelanda, geoeconomista strategico. Federico Ferraù. Il Sussidiario.net.

Il governo dovrebbe intervenire e completare il processo per la rete unica, ma non c’è solo la questione di Telecom. Penso anche a quello che sta accadendo in Generali, dove Mediobanca, da anni, fa il cavallo di Troia dei francesi in Italia. Delvecchio e Caltagirone stanno portando avanti una coraggiosa battaglia contro un pessimo management in Generali e Mediobanca. Il sistema bancario italiano e Cdp dovrebbero aiutarli. Carlo Calenda. Blog.
«Bla bla bla», accusa Greta Thunberg, pronunciando anch’essa il suo «Bla bla bla». E, con tutto il rispetto, anche il Papa si accoda ai «Bla bla bla» assordanti delle accuse immeditate e, spesso, infondate. Invoca «lavoro!» Francesco dal pulpito di San Pietro, dal quale però conferma le sue posizioni contrarie al capitale, giacché accusa le imprese che quel lavoro possono dare crescendo in utili e fatturato. Domenico Cacopardo. ItaliaOggi.

Zaia è rimasto basito della presenza di Salvini accanto a Jair Bolsonaro nel “suo” Veneto e infatti, nonostante i solleciti, non s’è fatto vedere e di fronte alle proteste (anche) della Chiesa locale non ha mosso un dito a giustificazione del suo segretario. Il fatto è che alle reprimende della Chiesa si aggiungono gli strali degli industriali, in genere grandi elettori di Zaia, i quali vogliono stabilità e ripresa economica e sono esterrefatti per i continui attacchi al governo così come per i flirt con Victor Orbàn e gli anti-europeisti. Un imprenditore di punta, Renzo Rosso, patron di Diesel, sede a Breganze (Vicenza), sintetizza: «Giorgetti? È un figo, uno bravo, una bella persona. Salvini invece, ogni tanto, si lascia andare un po’ troppo». Carlo Valentini. ItaliaOggi.
Giorgetti fa il gioco delle parti! Sa benissimo che un governo di centrodestra con Salvini premier non starebbe in piedi, sa che è un’ipotesi che spaventa una parte dell’elettorato, quella parte moderata che si è fatta recentemente sentire non andando a votare alle amministrative. Giorgetti gli sta dicendo di stare tranquilli. Massimo Cacciari, filosofo e analista politico. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

Negli anni ’60 Ugo Spirito si arrabbiò, essendo stato invitato a un dialogo dalla «segreteria (vaticana) dei non credenti», e scrisse a Paolo VI: «Chi mi ha inserito nell’elenco degli atei?”. Renato Farina. Libero.
Nel ’55 il desiderio di rielezione di Einaudi non fu appagato, mentre il candidato ufficiale della Dc, Merzagora, venne sconfitto dal convergere di sinistra e destra su Gronchi. Lo stesso Gronchi fallì la conferma sette anni dopo, quando riuscì a farsi eleggere il candidato ufficiale della Dc, Antonio Segni, giunto al nono scrutinio: uomo di centro-destra, ottenne i voti del centro-destra. Marco Bertoncini. ItaliaOggi.
Quando sui media nazionali si dà per scontato, quasi con una certa soddisfazione che una maggioranza dei parlamentari si opponga allo scioglimento delle camere essenzialmente per mantenere la propria retribuzione si trasmette un messaggio disperato all’opinione pubblica. Catastrofica, tuttavia, non è soltanto l’assoluta autoreferenzialità egoistica d’una larga massa di eletti, ma anche e soprattutto l’indifferenza con la quale gli elettori, sempre meno numerosi, e l’informazione, sempre meno critica, assistono a questi spettacoli, ogni giorno più inverecondi. Ludovico Festa e Giulio Sapelli: “Draghi o il caos”, Guerini associati.

La sinistra dal cuore sensibile ha un curioso concetto del rispetto. Lilli Gruber dice che non considera Mario Giordano un collega, un giornalista e poi si produce in una imitazione stridula. Giordano non se l’è presa, le ha risposto: «Sì, ho una voce così, è un mio difetto fisico, vorrà dire che mi faccio sentire di più quando urlo». Su la Stampa il vecchio Barenghi in arte “Jena”, scuola Manifesto, vuol essere spiritoso e paragona quelli di destra a uno zoo, con Renzi definito “aquila con la meningite”. Sai lo spasso ai Parioli e dintorni. Max Del Papa. ItaliaOggi.
Ötzi, l’uomo delle nevi, al momento della sua morte poteva avere più o meno 45 anni, che per l’epoca (allora l’aspettativa media di vita era 35 anni) era un’età venerabile. Un anatomopatologo all’università di Zurigo sottopose la povera mummia a una Tac multistrato: trovò così una punta di freccia in selce conficcata in profondità sopra la scapola sinistra. Aveva lacerato la parete posteriore dell’arteria succlavia sinistra, causando una forte emorragia e una morte rapida. Il trauma cranico riscontrato sarebbe susseguente, forse un colpo di grazia inferto con una pietra o un’ascia su un corpo agonizzante o già privo di vita. Maurizio Pilotti, Libertà.

Dopo 16 anni ho lasciato via Solferino perché scrivere editoriali per un giornale come il Corriere impone delle responsabilità che vanno oltre te stesso e io ero stanco di mediazioni. A 65 anni non ne avevo più voglia, le cose importanti ora sono altre, per me. Pierluigi Battista, scrittore: “La casa di Roma” (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Gioco agli scacchi. Mantengono il cervello in funzione. A chi osserva le nostre partite dico sempre: a scacchi c’è chi vince e chi impara, io vinco. Vittorio Nalin, industriale alberghiero. Stefano Lorenzetto. L’Arena.
L’ansioso, in fondo, teme che non avvenga il peggio. Roberto Gervaso.