Anteprima, 7 ottobre 2021
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Biografia di Francesco Arata
Francesco Arata (1953-2021). Avvocato. «Dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università di Milano superò l’esame per l’avvocatura nel 1981. Cinque anni dopo fondò sempre a Milano lo studio legale Arata e nel 2012, divenne socio fondatore dello Studio legale Arata e Associati» [Borgetto, Sta]. «Una delle ultime gioie personali di Francesco Arata, prima ancora che soddisfazione professionale di avvocato in processi che – dal crac del Banco Ambrosiano a Enimont in Mani pulite, da Parmalat a Montepaschi – hanno fatto la storia giudiziaria del Paese, era stata la scelta con la quale si era preso la responsabilità di spingere un cliente amministratore pubblico a rinunciare (come raramente accade) alla prescrizione dei reati, rischiando in Appello la conferma della pesante condanna e del maxi risarcimento milionario incassati in Tribunale, pur di farne in fretta riconoscere l’innocenza e fargli restituire l’onore nella vita sociale. E quando questa “scommessa” era stata vinta, al celebre legale brillavano gli occhi. Come solo quando si infervorava per altre due cose: la convinzione profondissima che la giustizia dovesse essere prima di tutto “un servizio al cittadino”, tema sul quale aveva battuto e ribattuto e organizzato spesso convegni con il Centro Studi Ambrosoli animato dal figlio Umberto dell’avvocato fatto assassinare da Michele Sindona; e le meraviglie del suo luogo del cuore, Demonte, il piccolo paese in Valle Stura nel Cuneese, dove erano nati e riposano i nonni paterni e i genitori, dove fin da bambino aveva trascorso tutte le vacanze, dove tornava di continuo con la moglie Anna e i quattro figli e gli otto nipoti, e dove nel 2019 era anche diventato sindaco» [Ferrarella, CdS]. Morto nella sua casa di Milano, per un tumore che gli era stato diagnosticato a fine agosto. Lascia la moglie, quattro figli e otto nipoti.