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 2021  ottobre 17 Domenica calendario

Botswana, Taiwan, Bangladesh: il termometro scotta

In Italia. Basse pressioni alimentate da aria fredda da Nord-Est hanno interessato terre e mari intorno al Sud, dove nell’ultima settimana si sono concentrate nubi e piogge, mentre dal Nord fino a Lazio e Sardegna l’anticiclone europeo ha favorito cieli soleggiati. Salvo pause martedì 12 e da venerdì 15 ottobre, al Meridione ha piovuto quasi tutti i giorni, con allagamenti mercoledì dal Palermitano al Messinese per piogge fino a 70 mm. D’altronde, terminata un’estate lunga e rovente, la più calda da almeno vent’anni in Sicilia, comincia adesso per le regioni mediterranee il periodo più piovoso e agitato dell’anno, che di solito si protrae fino a febbraio. Bora sull’Adriatico e prime gelate nei fondovalle alpini, temperatura minima di -5 °C giovedì a Dobbiaco, valore piuttosto precoce per il periodo, e più normale per un inizio novembre, ma da oggi tornerà aria più tiepida.

Nel mondo. Nell’Est Europa la prima metà di ottobre è stata quasi invernale, con temperature notturne talora prossime a -5 °C anche in pianura dalla Slovacchia all’Ucraina. Tuttavia molte altre regioni vivono un caldo straordinario: nuovi record nazionali per ottobre di 43,5 °C in Botswana, 38,7 °C a Taiwan, 38,2 °C in Bangladesh, e la vicina località indiana di Cherrapunji – a 1500 m di quota sui primi contrafforti dell’Himalaya, tra le più piovose al mondo con media annua di oltre 11.000 mm, dieci volte quella di Belluno! – ha stabilito un nuovo primato locale di caldo per qualunque mese dell’anno (32,1 °C). Calura estrema e prolungata pure in Giappone, dove non era mai accaduto di misurare 34 °C così avanti nell’autunno, nonché nella metà orientale di Usa e Canada. E, benché lontane da terre abitate, devono preoccupare anche le anomalie termiche fino a 12 °C sopra media dell’ultimo paio di settimane nel Mar Glaciale al largo della Siberia, più volte riscontrate negli anni recenti. Le agenzie Nasa e Noaa indicano che settembre 2021 è stato tra i cinque più caldi in un secolo e mezzo a livello planetario con quasi 1 °C sopra media, nonché il più caldo in assoluto in Africa, Sud America, e in generale nell’emisfero australe. In Grecia le prime intense piogge d’autunno hanno innescato inondazioni e colate di fango dai pendii dell’isola di Evia denudati dagli storici incendi forestali della scorsa estate. Alluvioni pure nelle Filippine e a Taiwan sotto i diluvi della tempesta tropicale “Kompasu”, mentre prosegue la grave siccità iniziata nel 2019 nel grande bacino del Rio della Plata, secondo per estensione in Sud America dopo quello del Rio delle Amazzoni. Un rapporto del Joint Research Centre della Commissione europea (The 2019-2021 extreme drought episode in La Plata Basin) classifica l’evento, esacerbato dalla Niña, tra i peggiori dagli Anni Cinquanta nella zona, con pesanti ripercussioni su agricoltura, ecosistemi, produzione idroelettrica e trasporti fluviali. Un congresso dell’Organizzazione meteorologica mondiale ha appena approvato una ristrutturazione della rete internazionale di misura e scambio dei dati (Global Basic Observing Network) che si rifletterà in previsioni meteo più affidabili. Un investimento che conviene: per ogni dollaro speso in questo settore, ne ritornano ventisei in benefici socio-economici tra danni da calamità evitati, gestione più efficiente delle attività umane e resilienza della società. Nel quadro del processo “L’Affaire du siècle”, intentato da un gruppo di associazioni ambientaliste verso il governo francese per denunciarne la negligenza ambientale, il Tribunale amministrativo di Parigi ha ordinato allo Stato di intraprendere entro il 2022 tutte le azioni necessarie a sanare il suo ritardo nella riduzione delle emissioni serra. Ora è il turno dell’Italia, con la causa Giudizio universale (http://giudiziouniversale.eu/).