Corriere della Sera, 13 ottobre 2021
I molti crucci di Kim Jong-un
Ha molti crucci Kim Jong-un e cerca di scaricarli sui suoi gerarchi e sul mondo. Domenica il Maresciallo ha detto che la Nord Corea è di fronte a una crisi «senza precedenti, la situazione è cupa» e ha ordinato ai sottoposti di «migliorare le condizioni di vita della popolazione». Kim ha elencato problemi alimentari, di vestiario e di alloggio, dandone la responsabilità alla burocrazia. Il solito vecchio gioco del leader supremo. Che invece ha cambiato il rituale dell’esibizione di forza per il 76° compleanno del Partito dei Lavoratori: al posto della parata a Pyongyang, ha inaugurato una mostra al coperto del suo arsenale bellico. Sono stati notati nuovi missili ipersonici e per sottomarini.
Kim ha denunciato «ostilità» e «ipocrisia» degli Stati Uniti e ha ripetuto che l’arsenale, al quale non rinuncerà mai, serve per «autodifesa e pace». Conclusione: «Stiamo costruendo una forza militare invincibile» (il conto lo pagano i nordcoreani affamati).
Il suo secondo cruccio, al momento, è che neanche questi show di potenza distruttiva paiono interessare a Washington, concentrata sul confronto con la Cina. Non sono serviti ad attirare particolare attenzione nemmeno i lanci di settembre: un missile sparato da un treno, un cruise a lungo raggio e un vettore ipersonico (che vola a 6.200 chilometri l’ora e che avevano sviluppato solo americani, russi e cinesi). Dopo Trump e i tre vertici con Kim, la Casa Bianca è tornata di fatto alla vecchia «pazienza strategica», fatta di isolamento economico e politico, che da Clinton a Bush e Obama, non ha impedito l’avanzamento della macchina bellica nordcoreana. Nei piani c’è anche un sottomarino nucleare e un missile intercontinentale a testata multipla. Presto o tardi, i molti problemi di Kim emergeranno nuovamente sotto forma di minaccia diretta per gli Stati Uniti e la pazienza strategica dovrà fare spazio a una linea più creativa.