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 2021  ottobre 13 Mercoledì calendario

Rifiuti, il 29 per cento delle infrazioni nazionali avviene in Puglia

Bari. Puglia, la terra dei rifiuti pericolosi e degli inerti. Nelle campagne, spesso trasformate in discariche abusive e maleodoranti, viene smaltito di tutto, con danni incalcolabili all’ambiente e alla salute dei cittadini. Non a caso la regione è al secondo posto nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale. Si contano 3.600 infrazioni sui rifiuti, oggi tra le principali attività delle ecomafie, come sottolinea la Coldiretti regionale, il cui Osservatorio criminalità e agricoltura segnala che lo smaltimento illegale rappresenta il 28,7% delle infrazioni sul totale nazionale.
L’Osservatorio evidenzia come negli ultimi 20 anni in Puglia siano stati sver- sati, tombati o bruciati rifiuti di ogni genere. L’ultimo grave episodio si è verificato alcuni giorni fa nell’agro di Adelfia (Bari), dove rifiuti speciali, per lo più da scarti di materiale edile, a cui spesso veniva appiccato il fuoco, sarebbero stati sotterrati in un’area di circa 15mila metri quadri, innalzando così il ’piano campagna’ di un terreno destinato ad uso agricolo, con l’intenzione di costruire un parcheggio abusivo. A scoprirlo i carabinieri del Noe che, dopo aver sequestrato il terreno, hanno posto ai domiciliari per inquinamento ambientale un imprenditore. Sono partiti anche 14 avvisi di garanzia. Gli accertamenti hanno documentato azioni illegali, protrattesi per quasi tutto il 2020, con l’eliminazione di circa 120 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi. Gli inerti, tombati, provenivano da almeno altre 4 aziende, i cui titolari riuscivano così ad evitare i costi di smaltimento e le lavorazioni che avrebbero reso i materiali innocui per l’ambiente, cioè riutilizzabili. Il
’risparmio’ per gli imprenditori coinvolti ammonterebbe a circa 100mila euro, oltre al danno ambientale. Un elencointerminabile di contaminazione scriteriata. In alcuni casi, sono stati rinvenuti tra gli uliveti blocchi di amianto, lastre di eternit e sostanze tossiche. «È inaccettabile che le aree rurali vengano utilizzate come discariche a cielo aperto, depauperando un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, arrecando un danno ingente all’imprenditore agricolo che spesso è chiamato a rimuovere i rifiuti depositati da altri, se non riesce a dimostrare di non averli prodotti – dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia –. È un fenomeno in continua escalation, dove a sversare rifiuti di ogni genere non sono più solo i gruppi criminali, ma anche i residenti che spesso abbandonano nelle campagne materiale edilizio accumulato dalle ditte, senza il minimo rispetto della proprietà privata degli agricoltori».
Da più parti s’invocano ora provvedimenti drastici che contemplino un capillare piano d’interventi per la prevenzione e il controllo del territorio a tutela della sicurezza e della salute, così da accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti ed indiretti a favore delle comunità e delle imprese agricole. Sul piano strutturale, secondo la Coldiretti, occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando insediamenti a rischio o abusivi.