Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  ottobre 10 Domenica calendario

Scoperta la porta del Tempio di Zeus

I turisti potrebbero presto avere una ragione in più per visitare Magnesia, il più promettente sito archeologico ellenistico sulle coste turche dell’Egeo. Accanto all’immenso anfiteatro, al magnifico tempio di Artemide, il quarto più grande al mondo, è stata appena scoperta la porta d’ingresso al tempio di Zeus, con tutta probabilità ancora più imponente. Magnesia al Meandro era già una grande città ai tempi di Omero, al centro di una grande piana fertile e sulle vie commerciali fra gli Stati greci e l’Asia occidentale. Deve il suo nome ai depositi di minerali magnetici ed è stata per secoli contesa fra greci e persiani. Il suo splendore massimo risale all’epoca ellenistica, con i grandi templi costruiti fra il quarto e il terzo secolo prima di Cristo. Del tempio di Artemide sono rimaste colonne e splendide sculture, in gran parte portate ai musei di Berlino dagli archeologi tedeschi di fine Ottocento. Ma del tempio di Zeus si conoscevano soltanto pochi reperti, anche quelli trasferiti al Pergamon Museum nella capitale tedesca.
Gli scavi condotti dall’università di Ankara sotto la guida dell’archeologo Gorkem Kokdemir hanno adesso permesso di ritrovare le massicce fondamenta dell’ingresso principale al complesso. L’équipe è molto ottimista, perché il lavoro degli ultimi anni ha portato al recupero di aree del santuario di Artemide, dello stadio, del teatro e di oltre “80 statue e reperti”. Kokdemir è convinto che molto altro resti sotto terra. «La città era una delle più importanti per i festival religiosi – ha spiegato – e numerose divinità venivano omaggiate dai pellegrini provenienti da tutto il mondo ellenistico». Il tempio di Zeus, massima divinità dell’Olimpo, non poteva essere «inferiore a quello di Artemide» ed è destinato ad avere «pari importanza: il prossimo anno riveleremo le origini di tutta la struttura, sarà un evento importante per l’archeologia, e il turismo».
Le nuove scoperte, messe in risalto dai media, servono anche al tanto atteso rilancio del settore, devastato da un anno e mezzo di pandemia. La Turchia offre spiagge e siti antichi fra i più belli al mondo e intende rilanciarli al più presto. Nel 2019 era stato toccato il record di 45,1 milioni di visitatori, per un quarto russi. Nel 2020 sono crollati ad appena 12,7 milioni. Adesso Ankara punta soprattutto sui clienti dell’Unione europea. Le nuove scoperte a Magnesia aiutano.