il Fatto Quotidiano, 9 ottobre 2021
«Sono schiavo della droga, per me era normale fare sesso con persone sotto l’effetto di droga». La difesa di Genovese
“Sono schiavo della droga, per me era normale fare sesso con persone sotto l’effetto di droga”. Per questo “non ho mai percepito di aver usato violenza”. Interrogato per tre ore dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosa Stagnaro e Paolo Fillippini, Alberto Genovese ha ribadito la propria linea difensiva. L’imprenditore, arrestato il 6 novembre 2020 per violenza sessuale e sequestro di persona e da luglio ai domiciliari in una comunità del Varesotto per disintossicarsi dalla cocaina, ha raccontato di aver passato 4 anni di dipendenza da droghe “particolarmente psicotrope” e che tutto il suo entourage ne faceva uso. È in questo contesto che sarebbero avvenuti i rapporti, nel corso di una festa il 10 ottobre 2020 con una 18enne, e il 10 luglio 2020 durante una vacanza a Ibiza con una 23enne. In quell’occasione alle violenze avrebbe partecipato anche l’ex fidanzata, Sarah B., indagata in concorso. Ora la Procura potrebbe avanzare richiesta di rinvio a giudizio e Genovese chiedere il rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena.