ItaliaOggi, 8 ottobre 2021
È russo il primo film girato nello spazio
Per la prima volta dalla conquista dello spazio ora il cosmo, come i russi chiamano lo spazio, diventa l’inedito set di un film. A girare alcune scene della pellicola destinata al grande schermo, che si intitolerà «La sfida», è il regista moscovita, Klim Shipenko, 38 anni, che dirigerà l’attrice russa, Yulia Peresild, 37 anni, famosa per i suoi ruoli in film patriottici. I due, Shipenko e Peresild, lavoreranno a bordo della stazione spaziale orbitante Iss, negli esigui spazi riservati all’equipaggio russo.
Le due stelle del cinema di Mosca resteranno nello spazio 12 giorni, il tempo necessario per girare le sequenze. Il regista Shipenko non starà soltanto dietro la macchina da presa, ma si occuperà anche delle luci, del trucco e di tutto quello che servirà. Intanto, Klim Shipenko e Yulia Peresild si sono già aggiudicati il primato di cineasti «a gravità zero». Il film racconta la storia di una dottoressa che viene inviata nella stazione spaziale con la missione di salvare un cosmonauta colpito da un infarto. A produrlo è l’agenzia spaziale russa, Roscosmos (Rka), che, però, non ha rivelato l’ammontare del budget, rimasto segreto.
L’iniziativa di Roscosmos batte sul tempo l’analogo progetto dell’agenzia spaziale statunitense che era stato annunciato nel 2020 e che vedeva Tom Cruise protagonista. È stato proprio da allora che Roscosmos ha cominciato a coltivare la stessa ambizione della concorrente americana. E adesso è riuscita a mettere a segno il colpo, a sorpresa, con l’obiettivo di ridare smalto al proprio blasone appannato dagli scandali.
Shipenko e Yulia Peresild da martedì sono a bordo della parte russa della stazione orbitante internazionale Iss (progetto congiunto di cinque diverse agenzie spaziali: la statunitense Nasa, la russa Rka, l’europea Esa, la giapponese Jaxa, e la canadese Csa-Asc). La loro partenza, il 5 ottobre, dal cosmodromo russo di Bajkonur, in Kazakistan, a bordo del razzo Soyouz, accompagnati dal cosmonauta russo, Anton Shkaplerov, che sulla stazione orbitante Iss, invece, resterà qualche mese in missione, ha catalizzato l’interesse di numerosi canali televisivi russi che hanno mobilitato 72 telecamere in diretta dalle steppe del Kazakistan, organizzando trasmissioni tv, con interviste e riprese del terzetto russo in tuta spaziale nel cosmodromo, e poi mentre salivano a bordo del razzo, fino al decollo, avvenuto senza intoppi, del Soyouz diretto alla stazione Iss, in orbita bassa. Un dispiegamento di mezzi che ha ricordato quello messo in atto nei momenti principali della conquista dello spazio da parte della Russia, a cominciare dall’invio della prima donna cosmonauta, Valentina Tereskova, nel 1963. Un brivido pari a quello del primo passo sulla Luna.