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 2021  ottobre 07 Giovedì calendario

Periscopio

«Governare durante le pandemie non è un pranzo di gala». Sì, appena panino e birretta. Dino Basili. Studi cattolici.

Che il professore pugliese (Conte) non amasse Draghi è noto. Vedremo che cosa accadrà adesso che è diventato il capo del MoVimento. Bruno Vespa. QN.

Conte proprio non esiste. Grillo ha una sua personalità malefica, è un Masaniello teatrale, egocentrico egoista, incolto, ma l’altro è una nullità totale. Sergio Staino, vignettista di sinistra. Paolo Bracalini. Il Giornale.

Oggi il partito socialista francese non è altro che una casa di cura per politici stremati. È praticamente scomparso. E quando se ne parla a livello mediatico, è perché qualcuno ha detto una fesseria. Come Audrey Pulvar, candidata socialista nell’Île-de-France (la regione di Parigi, ndr) alle prossime elezioni regionali, che ha difeso le cosiddette "riunioni non-miste", ossia riunioni dove i bianchi non sono ammessi. È nel vuoto della sinistra che si insediano queste idee deliranti provenienti da oltreoceano. Pascal Bruckner, filosofo francese (Mauro Zanon). Il Giornale.

Se qualcuno prova a dire che Fedez e signora sono i paladini dei diritti civili, è il momento di rianimare la sinistra. Coraggio, il volto del progressismo non può essere una coppia di vip. La sinistra si occupa dei giovani precari, degli sfruttati, affondi nella realtà. Sinistra, dicci qualcosa. Ma che non sia un like ai Ferragnez. Davide Nitrosi. QN.

ll regime cubano non è più guidato nemmeno dal partito ma da una cricca di militari che guidano Gaesa, una grande corporation che controlla le importazioni a Cuba e gli investimenti in dollari dell’economia cubana. Loris Zanatta, Storia dell’America Latina all’università di Bologna (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

Il jihadismo negli ultimi anni ha subìto batoste sul campo, ma è vivo e vegeto. Dove può (Somalia, Africa sub-sahariana, ecc.) si manifesta ancora palesemente, dove invece è solo alla ricerca di spazi lo fa in modo strisciante, con innocuo buonismo e subdola pericolosità. L’Italia, si dice, sinora è stata esente da eclatanti azioni offensive solo perché considerata via di mezzo tra la «terra della pace» e la «terra della guerra». Una via dove vige quello stato di «tregua islamica» che consente l’indispensabile attività logistico-organizzativa e di proselitismo. Mario Arpino. QN.

Riguardo agli attaccabottoni da talk show che, dopo aver pubblicato un libro idiota e peggio che inutile, si proclamano paladini della cultura, inneggiano ai lettori di libri e chiamano Dickens «collega», ha ragione Luigi Mascheroni, autore di Libri. Non danno la felicità (tanto meno a chi non li legge) per Oligo editore, quando spiega che dietro l’esaltazione urbi et orbi del libro purchessia, dietro «il falso timore reverenziale» per la carta e l’inchiostro, c’è un’idea stravagante della cultura. Diego Gabutti. ItaliaOggi.

Montecitorio e Palazzo Madama restarono anche negli anni ’80 il bacino di raccolta degli umori politici e il luogo ideale per percepirli. C’erano il solito viavai, gli usuali capannelli, la caccia al reporter per scambiare quattro chiacchiere e farsi citare sul giornale il giorno dopo. Un rito oggi inimmaginabile con Twitter che, all’inverso, costringe giornalisti a inseguire le dichiarazioni a mitraglietta dei politici diventati tutti smanettoni. Giancarlo Perna: “Il Ring”. Guerini e Associati.

Sembra che, almeno per la Difesa, Mario Draghi stia segretamente coltivando l’opzione giusta. Con una piccola modifica a mezzo Dpcm, di contiana e funesta memoria, potrebbe per la prima volta nella storia nominare come Capo di stato maggiore della difesa il Comandante generale dei Carabinieri Teo Luzzi, unanimemente riconosciuto come il più autorevole ufficiale, con la ’U’ maiuscola. Il premier darebbe così un segnale importante alle Forze Armate italiane, sempre più riconosciute, con i Carabinieri in prima fila, nel mondo, espressione di pace e per l’Arma, finalmente, un riconoscimento della loro pariteticità con le altre Forze militari e di Polizia. Luigi Bisignani. Il Tempo.

E’ il bullismo applicato alle relazioni internazionali. Gli Usa alzano la tensione fino a portare l’avversario, il nemico, a un passo dal conflitto armato, finché egli, sfiancato e sfiduciato, desiste e si ritira. Gli Usa e la Nato hanno approfittato della debolezza della Russia per incendiare il mondo dai Balcani al Nord Africa, dall’Iraq all’Afghanistan. La Russia sarebbe collassata, secondo i loro progetti. Alla fine dei giochi, come il precipitoso ritiro dall’Afganistan dimostra, c’è un serio pericolo di implosione statunitense. La strategia di Kissinger, mettere la Russia contro la Cina, per poi raccoglierne i cocci, tentata e ritentata da Bush padre in poi, è palesemente fallita. Piero La Porta, generale. (Stilum Curiae).

Schulz, classe 1922, era cresciuto in Minnesota, in quel "grande nulla" che è il Midwest degli Stati Uniti, anche nella sua declinazione nordica al confine col Canada. Era un bimbo introverso, gentile, sognatore: proprio come Charlie Brown. Aveva un papà barbiere e una mamma casalinga, proprio come Charlie Brown. Aveva avuto un cagnetto molto intelligente (un pointer, e non un Beagle, cioè un bracchetto, come Snoopy: ma può bastare) come Charlie Brown. Si era invaghito di una ragazzina dai capelli rossi che non volle il suo amore, proprio come accade a Charlie Brown. Insomma, è evidente che quel bimbo di otto anni col testone grosso e tondo era il suo alter ego: e Schulz se lo è tenuto dentro e coccolato per vent’anni. Maurizio Pilotti Libertà.

C’è stata anche una crescita qualitativa del vino italiano, una segmentazione che ha sostenuto il prezzo. Una linea, quella della qualità, da cui non si può transigere perché, come ha affermato il professor Attilio Scienza al recente evento Spumantitalia, «va salvaguardata l’identità dei territori, nel rispetto dei disciplinari e delle diversevarietà, perché non tutti i vitigni hanno la vocazione alle bollicine». Oggi la spumantistica italiana è avviata a raggiungere un miliardo di bottiglie. Lorenzo Frassoldati. QN.

C’è chi dice che il mio successo sia stato il merito delle mie gambe accavallate sul famoso sgabello. Più di me, dicevano, solo Sharon Stone. Ma lei è arrivata dopo. Distraevo il pubblico con le gambe, ma poi lo tenevo inchiodato con le argomentazioni. Certo, c’era anche un po’ di narcisismo. Pensare che quello sgabello serviva a tutto: trucco, telegiornale, trasmissione. Chissà che fine ha fatto. Alba Parietti, animatrice tv (Elvira Serra). Corsera.

Tutti i vizi sono peccati. L’importante è non perderli. Roberto Gervaso.