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 2021  ottobre 06 Mercoledì calendario

Come Massimo Galli avrebbe truccato i concorsi

Se un candidato a un concorso ha il doppio di pubblicazioni scientifiche rispetto al proprio protetto, basta organizzare quello che la procura di Milano definisce «un simulacro di competizione». A leggere le carte dell’inchiesta sulla Concorsopoli alla Statale di Milano, il professor Massimo Galli lo avrebbe pianificato quattro volte. Quattro bandi, come quello in cui decide di eliminare la candidatura del primario del Niguarda Massimo Puoti, molto più titolato del suo fedele Agostino Riva, associato presso il dipartimento di Scienze biomediche e cliniche all’ospedale Sacco. Con Riva – hanno scoperto i pm Luigi Furno e Carlo Scalas – Galli aveva una «lunga contiguità professionale». Delle 121 pubblicazioni su riviste internazionali di Riva, ben 63 vedono come coautore Galli. E delle 16 allegate al verbale della commissione giudicatrice del concorso, di 9 risultava coautore anche lui. Un «primo elemento di anomalia», scrive la procura, «se non un conflitto d’interessi che avrebbe dovuto imporre a Galli di astenersi dal ricoprire la qualifica di presidente della commissione valutatrice».
I punti gonfiati
Puoti ha un indice H-index (criterio per valutare quantità e impatto scientifico dei lavori di un candidato) doppio rispetto a Riva. Un problema che rischia di sbarrare la strada al protetto del professore infettivologo. Dalle indagini dei Nas emergono così numerosi incontri tra Galli (presidente di commissione giudicatrice) e Riva (candidato al concorso) in cui in due – insieme alla segretaria di Galli, anche lei indagata, Bianca Ghisi – cercano il modo per pompare il curriculum di Riva e ridurre quello di Puoti. Nasce così per i pm un «accordo preventivo» tra Galli e Riva. In cui si decide di accordare in anticipo un punteggio maggiore ai lavori nei quali i candidati figurano singolarmente, rispetto a quelli in cui compaiono in un gruppo di studiosi. Il 14 febbraio 2020 Galli convoca Riva, attraverso la segretaria, proprio per definire i punteggi. Uno stratagemma che, alla fine, funziona: Riva ottiene 69,01 punti, Puoti 66,04. Ma l’attivismo di Galli manda nel panico chi si occupa materialmente di preparare le pratiche. Come una segretaria amministrativa che esplicita il timore che il professore in questo modo rischia di finire nei guai. Di andare in galera.
Gli esclusi ringraziano
Di fronte alla falsa valutazione del suo curriculum, Puoti recepisce il messaggio: quel concorso non è per lui. Secondo quanto ricostruito dalla procura, il docente non protesta, non fa ricorso – potendolo vincere facilmente — al Tar, ma decide di revocare la candidatura. E lo fa parlandone direttamente con Galli. In maniera cordiale, con la promessa da parte dell’infettivologo del Sacco che sarà appoggiato in una futura selezione. E ieri, dopo la notizia dell’indagine, Puoti ha rinnovato la propria solidarietà a Galli: «Io non ho presentato denuncia e non so come sia partita la cosa – ha precisato –. Non voglio fare commenti sulle indagini in corso ma voglio esprimere la mia massima stima a Massimo Galli, come professionista, medico e docente».