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 2021  ottobre 04 Lunedì calendario

La storia di Trish, la donna che 18 anni fa vinse 2 milioni di euro alla lotteria ma che continua a fare la cameriera in una mensa scolastica

Nel 2003 Trish Emson aveva 33 anni, faceva la cameriera alla mensa di una scuola e viveva in una vecchia casa popolare a Rotherham, South Yorkshire, con il marito Graham Norton, imbianchino. Oggi Trish Emson ha 51 anni, fa la cameriera alla mensa di una scuola, vive nella stessa casa popolare a Rotherham, South Yorkshire, con il marito Graham Norton, imbianchino. In più ha un figlio e un caravan.E allora? Vi chiederete. Perché raccontare una storia comune a tante persone, dove non succede niente? Perché qui una cosa è successa eccome, e avrebbe potuto capovolgere la vita di Trish e Graham, e la grandiosità della notizia sta proprio nel fatto che niente è cambiato. La vicenda è presto detta: nel 2003 Trish aveva comprato un biglietto della National Lottery, che per gli inglesi è più che una lotteria o di una porta magica per entrare nel mondo dei sogni. La National Lottery è un’istituzione, il miraggio di tutti i poveracci ma anche di chi vagheggia la bella vita, con jackpot stellari, e vincitori che diventano celebrità dei tabloid popolari, fotografati e vezzeggiati al pari di calciatori e/o veline, come se la fortuna fosse un merito. È una tale fissazione, che Martin Amis – uno degli scrittori inglesi più acuti e cattivi – ha deciso di raccontare lo stato di rovina morale dell’Inghilterra prendendo un avanzo di galera e facendogli vincere una cifra stratosferica alla National Lottery. Così Lionel Asbo (nome del protagonista che dà il titolo al romanzo) inseguirà il mito della ricchezza con tutti i suoi cliché più depravati: case, macchine, prostitute, droghe, vestiti di lusso, ristoranti, vita notturna eccetera. È una satira, ma centra appieno il comune denominatore di tutte le storie che iniziano con una vincita e finiscono quasi tutte nello stesso modo: quasi certa rovina finanziaria, dovuta a sperperi e spese inconsulte a cui fa seguito una rovina umana dove gli amici si rivelano dei profittatori, i parenti dei serpenti, per non parlare dei truffatori e dei parassiti che iniziano a bussare alla porta. Il triste finale – in genere – si porta via anche le briciole di quei famosi quindici minuti di celebrità di cui parlava Andy Warhol.Ma la nostra storia è diversa. Nel 2003 Trish vince 1,7 miloni di sterline (oltre due milioni di euro) e cosa fa? Assolutamente niente. Da milionaria continua la sua vita come se niente fosse. Ogni mattina raggiunge la scuola dove lavora come cameriera alla mensa e lo stesso fa il marito, caricando scala, barattoli e pennelli sul suo furgoncino da imbianchino.All’immancabile tabloid che la braccava aveva detto: «Essere ricco non ti rende elegante o una persona migliore. Non mi piace mettermi in mostra e vantarmi dei soldi e comunque non potrei mai essere elegante». Oggi, a diciotto anni di distanza, ha raccontato al Daily Mail, altro tabloid sempre a caccia di sensazionalismi, di aver comprato un camper, portato la madre in crociera e di essersi concessa qualche vacanza in Spagna, a Benalmádena, Benidorm, Ibiza. «A guardarmi non penseresti che sia milionaria, ma se devo travestirmi mi sento finta, preferisco i miei jeans».E questa storia è magnifica, perché non è vero che i soldi cambiano la gente, semplicemente mostrano le persone per quello che sono veramente. C’è poi anche un codicillo da romanzo rosa, perché la coppia in questione nel 2003 stava provando da 5 anni ad avere un figlio, ma il miracolo si è avverato solo un paio di settimane dopo la vincita, quando Trish è rimasta incinta di Benjamin, ora 17enne, che frequenta l’ultimo anno della scuola statale di quartiere. E i violini suonano quando Trish dichiara che avrebbe restituito tutti i soldi pur di rimanere incinta. Qualche dio delle lotterie deve averla ascoltata. —