3 ottobre 2021
In morte di Agostino Gambino
Alessandra Arachi, Corriere della Sera
Agostino Gambino, che fu ministro delle Poste e Telecomunicazioni nel governo a guida Lamberto Dini. Aveva 88 anni, era nato a Genova nel 1933. Gambino rimase in carica poco più di un anno ma lasciò un segno indelebile: fu lui, infatti, ad inventare la «par condicio». L’abbiamo usata in questi mesi, come in tutte le campagne elettorali dal 1996 in poi. Quell’anno le elezioni politiche, anticipate, si tennero il 21 aprile. E fu a gennaio che il ministro Gambino varò il decreto che per la prima volta in Italia regolamentava la parità di accesso ai mezzi di comunicazione durante le campagne elettorali. Un decreto decisamente inatteso che, all’epoca, prese in contropiede il garante dell’Editoria. Su quella poltrona sedeva Giuseppe Santaniello, che non esitò a prendere carta e penna e a scrivere al presidente del Consiglio Dini protestando: quel provvedimento, a suo avviso, era di dubbia legittimità. Agostino Gambino non se ne fece un cruccio: lo miglioreremo, disse. E quel decreto, divenuto in seguito una legge, ha regolato tutte le campagne elettorali fino ad oggi. Il ministro Gambino, avvocato dal 1958, fu nominato Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Professore universitario, insigne giurista, fu, tra l‘altro, co-presidente della Commissione internazionale mista, nominata dalla Santa Sede e dal governo italiano per l’accertamento dei rapporti del gruppo Banco Ambrosiano e lo Ior.