Corriere della Sera, 2 ottobre 2021
Biografia di Roberto Jonghi Lavarini
Il «barone nero», Roberto Jonghi Lavarini, non ha mai mostrato altro che compiacimento per l’appellativo conquistato negli ambienti dell’estrema destra milanese. Nobili origini novaresi, 49 anni, una laurea in Scienze politiche, un mestiere mai definito, tra compravendite, gestione di patrimoni immobiliari e ristrutturazioni edili con l’azienda di famiglia. Appassionato di storia, araldica, tradizioni religiose e popolari, enogastronomia e sagre paesane, a Milano è noto soprattutto per le sue ostentate idee di nostalgico del ventennio fascista, «una splendida epoca di riforme sociali». Nel circuito della destra identitaria non ha mai fatto mancare battute antisemite ed elogi dell’olio di ricino («un digestivo») che, dopo qualche passaggio televisivo e radiofonico, gli sono valse una condanna a due anni per apologia del fascismo. A Milano è stato consigliere di zona per tre legislature e – una ventina d’anni fa – presidente del consiglio del Municipio 3, dove aveva esposto una foto di Benito Mussolini. Anche per questo, all’interno di Fratelli d’Italia è da tempo indicato come una figura «improbabile» dalla quale chiunque abbia vere aspirazioni politiche prende le distanze.