Il Sole 24 Ore, 1 ottobre 2021
I morti sul lavoro, più di 3 al giorno, sono in calo rispetto allo scorso anno
Nei primi 8 mesi dell’anno, i morti sul lavoro sono stati più di 3 al giorno. I lavoratori che si sono infortunati oltre 1.400. I dati Inail restituiscono una quotidianità che chiede di non abbassare mai la soglia di attenzione, senza nessuna esclusione.
In totale, secondo i dati diffusi ieri, sono state 772 le denunce di infortunio mortale, 51 in meno rispetto alle 823 dei primi otto mesi del 2020, con un calo del 6,2%. Non si tratta del dato definitivo, per il quale è sempre necessario attendere il consolidato, disponibile solo al termine dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia. Nella lettura del dato bisogna poi tenere conto che all’assicurazione sono tenuti tutti i datori di lavoro che occupano lavoratori dipendenti e lavoratori parasubordinati nelle attività che la legge individua come rischiose. Gli artigiani e i lavoratori autonomi dell’agricoltura sono tenuti ad assicurare anche se stessi e i lavoratori parasubordinati che svolgono attività di collaborazione coordinata e continuativa.
Andando a vedere le gestioni dove si verificano i casi mortali, nel 2021, l’Inail ne ha contati 646 nella gestione Industria e servizi, ossia 75 in meno dei 721 del 2020. I settori più interessati sono le costruzioni con 72 decessi da inizio anno a fine agosto, trasporti e magazzinaggio con 58, commercio e riparazione veicoli e motocicli con 40, la lavorazione dei metalli con 13 e l’alimentare con 11, solo per citare alcuni dei settori più esposti al tema. La gestione agricoltura conta 84 decessi in aumento del 20% dai 70 del 2020, mentre quella in conto Stato ne conta 42, in aumento di oltre il 30% rispetto ai 32 dell’anno scorso. In generale, crescono del 10,1% i casi in itinere, passati da 138 a 152, mentre quelli in occasione di lavoro sono stati 65 in meno, con un calo del 9,5% (da 685 a 620). Dall’analisi territoriale emerge un aumento nel Sud del paese, nel Nord-Est e nel Centro. Si aggrava invece il capitolo degli incidenti plurimi: fino ad agosto, ci sono stati 29 decessi, 17 dei quali stradali.
Se, al netto di quello che diranno i dati consolidati, nei primi 8 mesi dell’anno c’è un calo dei morti sul lavoro, ad aumentare chiaramente sono invece le denunce di infortunio nel loro complesso. Quelle arrivate all’Inail entro agosto sono state 349.449, oltre 27mila in più, con un aumento dell’8,5%, rispetto alle 322.132 dei primi otto mesi del 2020. Anche in questo caso aumentano gli infortuni in itinere che sono stati il 20,6% in più e sono passati da 38.001 a 45.821 casi: sul dato pesa sicuramente il massiccio ricorso allo smart working nello scorso anno.
Dopo un 2020 condizionato fortemente dalla pandemia con denunce in costante calo rispetto al passato aumentano anche le denunce di malattia professionale che nei primi 8 mesi sono state 36.496, ossia 8.735 in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+31,5%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio sono le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dal sistema respiratorio.