ItaliaOggi, 1 ottobre 2021
Periscopio
Avola dice che non si sa più dove sia la mafia; e per questo non la si riesce neppure a combattere. Si è infatti messa la cravatta, e una parte di essa si è travestita in antimafia. Michele Santoro: “Nient’altro che la verità”, Marsilio, 2021.
A Giancarlo Giorgetti, della Lega, gli M5s, nel primo governo Conte, dissero: «La prossima volta che vinciamo, cerchiamo di comandare, non di governare». Pietrangelo Buttafuoco. Francesco Specchia. (Libero).
Sui diritti, una certa sinistra gode nel fare i convegni e poi farsi bocciare le leggi in aula. È andata così sui Dico, sui Pacs e su tutto il resto. Poi siamo arrivati noi e abbiamo fatto le Unioni Civili. Perché per fare passi in avanti sui diritti occorre il dialogo, non la clava. Matteo Renzi (Laura Cesaretti), il Giornale.
Destrutturando la società senza riuscire a ricostruirla, la sinistra ha perso per strada anche propri temi identitari: il lavoro, le classi più deboli. Infatti abbandonando le identità collettive ha abbandonato anche quella che era la sua ragione sociale novecentesca, ossia l`idea di classe. A partire dagli anni `70 il pensiero postmoderno ha decostruito tutte le identità collettive. A priori non esistono più italiani o proletari e nemmeno maschi o femmine perché le identità sono tutte costruzioni artificiali. Questa trasformazione culturale rende pressoché impossibile la politica, e non soltanto a sinistra. Giovanni Orsina, professore di Storia e direttore della School of Government alla Luiss (Paolo Bracalini), il Giornale.
Tra il 1946 al 1970 ci fu il momento d’oro del Parlamento, l’organo democratico per eccellenza, frutto diretto, attraverso il voto, della volontà del popolo. Nelle sue stanze, a fine decennio, approdò la grossa questione della collaborazione tra democristiani e comunisti. Quella che un coprotagonista, l’uomo alla guida del Pci Enrico Berlinguer (l’altro è il dc Aldo Moro) chiamò “compromesso storico”. In due faticosissimi anni si raggiunse un accordo stentato. Poi però, assassinato Moro, il patto si sciolse e tornarono le antiche rivalità. Il Parlamento, che su quel fallimento aveva messo la faccia, perse prestigio. Con il suo tramonto fa capolino, per coprire il vuoto, un altro potere costituzionale: il Governo. Giancarlo Perna: “Ring”, 2021, la Verità.
Il mio colpo più grosso fu quando arruolai in blocco Pippo Baudo, Enrica Bonaccorti, Alberto Castagna, Marisa Laurito e Lello Arena, strappandoli alla Rai. Il Cavaliere aveva un concetto hollywoodiano della tv. Berlusconi non perdeva tempo ad aspettare di veder crescere un artista: lo cercava fatto e finito, perché puntava sull’ascolto, e quello lo acchiappi subito solo con i nomi di grido. Vittorio Giovanelli, ex braccio destro di Silvio Berlusconi per la tv. (Stefano Lorenzetto). l’Arena.
Il 14 gennaio 1970, il direttore della New York Philarmonic Orchestra Leonard Bernstein e la moglie Felicia diedero un party destinato – loro malgrado – a passare alla storia. Nel lussuoso attico sue due livelli (600 metri quadri al 19esimo e 20esimo piano, con vista su Central Park, triplo salone, sei camere da letto, sei bagni e sei camini, terrazza: un paio di anni fa è finito sul mercato immobiliare per 30 milioni di dollari, 25 milioni di euro) i Bernstein, quella sera, avevano invitato l’élite newyorchese, una ristretta cerchia di intellettuali, professionisti, artisti gente del calibro di Otto Preminger e Sidney Lumet, registi da Oscar, o Barbara Walters, una Lilli Gruber che ce l’ha fatta, star del giornalismo tv su Nbc), un “milieu” dove quelli con conto in banca a sei zeri erano considerati dei poveracci. Il party però aveva una obiettivo: era una cena con raccolta fondi, per fornire un sostegno legale agli imputati del processo che vedeva detenuti 21 militanti delle Pantere Nere, l’organizzazione rivoluzionaria afroamericana che voleva liberare i neri “con ogni mezzo necessario”, come diceva Malcolm X, il che non escludeva assalti alle banche, bombe negli edifici federali, e qualche vendicativa fucilata ai “pigs”, cioè ai “maiali”, come comunemente erano chiamati i poliziotti bianchi dal grilletto più o meno facile. Maurizio Pilotti, Libertà.
Il modello cinese è profondamente diverso da quello Usa. La Cina, come è noto, punta ad espandere la propria influenza geopolitica in modo pacifico, senza le armi, ma con il commercio e con gli aiuti economici. Lo si è visto bene in Africa, dove molti paesi sono entrati nell’orbita cinese grazie ai prestiti generosi di Pechino, con i quali sono state realizzate per la prima volta infrastrutture importanti, come strade, ferrovie, porti, aeroporti, scuole e ospedali, per la cui costruzione sono stati creati molti posti di lavoro. «E questo, in paesi poveri dove il salario per la gente del posto è un miraggio», sottolinea il professor Antonio Di Majo, «ha fatto la differenza, a vantaggio della Cina, che così ha potuto mettere le mani sui giacimenti di materie prime di cui aveva ed ha bisogno, comprese le terre rare. Il tutto con il consenso delle stesse popolazioni africane». Tino Oldani. ItaliaOggi.
La conferenza degli assessori regionali del Lavoro ha proposto al ministro Orlando di legalizzare l’invito al lavoro fatto per whatsapp o per sms. Si snellisce enormemente l’iter burocratico e si accelerano i tempi della decisione. Sarebbe meglio ridurre da tre a due i rifiuti validi per togliere il reddito di cittadinanza e stabilire un raggio di 50 chilometri (30 in località di montagna o disagiate) per proporre un lavoro. In questo un serio strumento per alleviare il disagio sociale smetterebbe di essere una delle trovate di Pulcinella. (In Campania 700mila persone sono assistite dal reddito. Più dell’intero Nord. Si può?). Bruno Vespa. QN.
Di Kabul ricordo soprattutto la polvere che dalle strade bombardate prima dai russi, poi dagli americani, si alzava come una tempesta di sabbia al passaggio di ogni Tir sulla Jalalabad road. Tir in arrivo dal Pakistan, enormi, ricoperti di luci colorate e campanelli, come straordinarie giostre. In questa nebbia di polvere le donne in burka blu sembravano fantasmi tutti uguali, inseguite dai loro bambini, e io mi chiedevo, ma come fanno i bambini a non sbagliare mamma? Kabul semidistrutta dai bombardamenti era uno spettacolo di devastazione. L’interprete afghano era un professore di italiano che sapeva Dante a memoria. «Sa – mi disse mestamente – è difficile crederlo, ma era bella Kabul, prima della guerra». Marina Corradi, scrittrice. Avvenire.
La felicità non è di questo mondo, ma nessuno mi garantisce che sia dell’altro. Roberto Gervaso, scrittore.