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 2021  ottobre 01 Venerdì calendario

La versione di Enrico Varriale

E nrico Varriale, giornalista, ex vicedirettore di Rai Sport, respinge le accuse di stalking e lesioni nei confronti della sua ex compagna, risponde alle domande della gip Monica Ciancio e intanto si rallegra per le dimostrazioni di «solidarietà e vicinanza» ricevute da amici e colleghi. La lite con la sua ex ha avuto un innesco, spiega, nell’incontrollata gelosia di lei. «Mi rinfacciò di avere altre donne, accusandomi a più riprese» racconta il sessantunenne volto della tv pubblica.
E allora un passo indietro al 5 agosto scorso: Varriale e la sua compagna, imprenditrice, sono tornati da una breve vacanza assieme. Si trovano nell’appartamento di lei, sul punto di andare a dormire. Lei, sposata, in via di separazione, lo rimprovera di averla tradita. Lui sbotta e lascia l’appartamento per poi pentirsene durante la notte. Allora la chiama ma lei sta dormendo e dunque aspetta il mattino per tornare alla carica, magari chiederle scusa. Il tempo del rammarico però scompare appena lei torna a rimproverarlo. Lui, rinfoderando le scuse per la caduta di stile, reagisce e anzi rilancia. La situazione peggiora. Scoppia una lite anche più aspra di quella della sera prima. «Arrivò a lanciarmi il computer portatile...» lamenta Varriale con i magistrati ammettendo comunque i fatti.
È l’apice della discussione. La donna la racconta così: «Mi prese a schiaffi e poi mi strinse il collo mentre io cercavo di difendermi». Più tardi i medici del Pronto soccorso le rilasceranno il certificato con una prognosi di cinque giorni.
Ieri, accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Fabio Lattanzi, Varriale si è rammaricato con la gip dell’escalation avuta dalla lite, la sua intenzione – ha detto – era di «chiudere il rapporto civilmente». Sul momento, tuttavia, ha reagito con aggressività come ha raccontato la donna agli investigatori. Dopo le botte il giornalista arriva a strapparle lo smartphone. Lei va nel panico: nella denuncia ci sono tutte le sue conversazioni, soprattutto lo sfogo della sera prima con un amico. C’è il resoconto delle offese. Lo sfogo con l’amico, spiega agli investigatori, è l’unico momento di libertà che si è concessa: vedersi confiscare il cellulare la esaspera. Varriale non demorde, i due vanno avanti a male parole. Si lasciano recriminando e lui le invierà due messaggi WhatsApp tipicamente e inequivocabilmente offensivi: «Sei una t...». Lei denuncerà tutto in Procura.
L’esito è noto: la gip Monica Ciancio ha disposto un divieto di avvicinamento del giornalista «a meno di trecento metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa». Varriale, secondo la gip, avrebbe «una personalità aggressiva e prevaricatoria evidentemente incapace di autocontrollo».
La posizione di Varriale appare delicata. A meno che la sua ex non ritiri la querela, il giornalista rischia l’incriminazione per il reato di stalking. Contro di lui ci sarebbero anche alcune testimonianze.
Una è quella del portiere dell’appartamento di lei. L’uomo avrebbe assistito per alcuni minuti alla lite tra i due e sarebbe in grado di testimoniare. Ma c’è altro, perché la vittima ha raccontato ogni dettaglio a un suo amico e a una sua amica che, dunque, potrebbero deporre a loro volta su come siano davvero andate le cose. Varriale, intanto, si dice fiducioso. È convinto di aver chiarito il contesto e di aver sciolto i dubbi con i magistrati, dunque si definisce «tranquillo», certo di poter difendere la propria reputazione.
Uscito da piazzale Clodio nel pomeriggio il giornalista si dice «commosso dalla vicinanza e dalla solidarietà ricevuta da molti: non era scontato alla luce del modo in cui è stata presentata mediaticamente una vicenda triste e personale».