Il Messaggero, 30 settembre 2021
Fiumicino, i numeri da record del Leonardo Da Vinci
Oltre 54 miliardi di euro di ricchezza generata; occupazione diretta, indiretta e indotta per 390mila persone, di cui 130mila nel Lazio; riduzione del 50% del consumo energetico per passeggero in 10 anni; recupero del 98% dei rifiuti prodotti in aeroporto; azzeramento delle emissioni di CO2 al più tardi nel 2030. Non solo. Fiumicino e Ciampino, insieme ai tre aeroporti della Costa Azzurra, sono tra gli unici sei hub in Europa con Rotterdam, ad aver ottenuto la massima certificazione ACA 4+ in materia di abbattimento di emissioni di gas serra. In questo modo, ben cinque scali su sei rientrano nel portafoglio di Atlantia, che raggiunge così un primato globale sul fronte della sostenibilità aeroportuale (nell’indice rientrano anche altri grandi scali italiani che, però, si fermano solo al livello 3+). Su 18.000 scali presenti in tutto il mondo, Fiumicino è stato anche il primo aeroporto a collocare un Sustainability-Linked Bond che consolida con la massima credibilità gli impegni assunti sul fronte della sostenibilità e in particolare nella lotta al cambiamento climatico, attraverso un collegamento diretto al costo del debito e un monitoraggio costante di autorevoli certificatori indipendenti. Queste le principali aree di impegno di Aeroporti di Roma sulla sostenibilità, che hanno portato il Leonardo da Vinci a essere tra gli scali più green al mondo.
I PROGRAMMI
I programmi realizzati sono stati illustrati martedì mattina nel corso di un convegno a Fiumicino con rappresentanti del governo, delle Istituzioni e delle Comunità locali nello storico Terminal 5, un tempo dedicato ai voli con gli Stati Uniti, e ora luogo simbolo per la sostenibilità sociale oltre che centro strategico per sicurezza, prevenzione, accoglienza e solidarietà. Il Terminal 5, infatti, è stato teatro della straordinaria campagna umanitaria che ha permesso al governo italiano di gestire in totale sicurezza l’accoglienza di circa 5mila persone da Kabul, grazie a una task force coordinata dal ministero della Difesa e composta da rappresentanti del ministero degli Affari Esteri, dell’Interno e della Salute. Essenziale l’apporto di Enac, della polizia di frontiera e dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché il contributo del Dipartimento della Protezione civile, delle Regioni, della Croce Rossa Italiana e di numerose associazioni onlus. «La sostenibilità ha dichiarato l’amministratore delegato di Adr, Marco Troncone rappresenta un driver centrale di sviluppo della nostra strategia, pienamente integrata nel business del Gruppo. Stiamo rafforzando l’impegno, riconosciuto anche a livello internazionale, per trasformare la mobilità in Italia anticipando le sfide del futuro. In quest’ottica, abbiamo avviato un percorso per l’azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2030, in anticipo di almeno 20 anni rispetto ai target prefissati dal comparto a livello europeo, con un piano da 100 milioni di euro principalmente rivolto a fonti rinnovabili e mobilità elettrica. Ora siamo fortemente impegnati per assicurare già nei prossimi mesi carburanti ecosostenibili ai vettori, anche in questo caso in anticipo rispetto ai tempi previsti a livello internazionale. Nei prossimi anni la nostra sfida sarà continuare a implementare soluzioni innovative, sostenibili e realmente efficaci, catalizzando il contributo delle migliori eccellenze italiane in una logica di sistema, a beneficio del nostro territorio e del Paese».
I DATI
Il concetto di sostenibilità di Adr, primo polo aeroportuale italiano e migliore scalo in Europa negli ultimi tre anni, è a 360 gradi e gli obiettivi che si prefigge spaziano dalla salvaguardia ambientale a quella sociale, fino alla valorizzazione delle comunità locali per rendere il Leonardo da Vinci un aeroporto sempre più sostenibile, innovativo e inclusivo, in costante dialogo con le esigenze del territorio e della sua comunità. Lo scalo di Fiumicino può vantare una raccolta differenziata dei rifiuti prodotti che già lo scorso anno ha raggiunto il 98%. Si tratta di un valore triplicato rispetto al 2012 e che pochi altri hub possono vantare. Inoltre, parte dei rifiuti non separati in aeroporto viene conferita a un impianto che, mediante processi di separazione tipo essenzialmente meccanico, ne assicura il recupero al 98% per la produzione di combustibile solido secondo utilizzato in attività produttive come alternativa ai combustibili fossili.
Lo scalo di Fiumicino è stato tra i primi hub al mondo ad adottare la risoluzione Net Zero 2030 (zero emissioni nette di anidride carbonica), puntando su progetti per la realizzazione di centrali fotovoltaiche multi MW e su infrastrutture per il trasporto a bassa emissione di carbonio, investendo in colonnine di ricarica elettrica e potenziando il car sharing elettrico, oltre a promuovere l’uso dei SAF (Sustainable Aviation Fuel) in grado di diminuire le emissioni del 60-80%.